Tasse su o giù per gli italiani? Sulla manovra è scontro tra governo e Pdl. E si fa vivo anche il Pd: quella legge è da cambiare

4 Nov 2013 9:38 - di Redazione

Per le famiglie non ci saranno nuove tasse. Il governo, dopo gli allarmi che si sono succeduti negli scorsi giorni sul fronte fiscale, prova a rassicurare: l’Italia “non sforerà – mette in chiaro il sottosegretario Pier Paolo Baretta – il vincolo europeo del 3% nel rapporto-deficit/Pil” e nel 2014 con la legge di stabilità le tasse scenderanno di un miliardo. I calcoli del Tesoro non bastano però a convincere il Pdl dove si è levata più di una voce del fronte barricadero – da quella di Brunetta a quella di Capezzone – per avvertire che Palazzo Chigi rischia grosso sulla legge di stabilità.  A guardare le tabelle, replica però il ministero dell’Economia, le famiglie dovrebbero beneficiare di una riduzione delle tasse di circa 1 miliardo di euro. E dunque, spiega il Tesoro, l’incremento del gettito fiscale prodotto dalla manovra finanziaria nel 2014, pari a 973 milioni, è dovuto “prevalentemente” agli interventi che “riguardano gli intermediari finanziari (2,6 miliardi) e ad altre misure di carattere volontario come la rivalutazione delle partecipazioni e dei beni delle imprese”.

Sulla tenuta del governo, insieme agli equilibri interni al partito, Angelino Alfano sta giocando il suo braccio di ferro con il Cavaliere. I suoi ‘innovatori’, che conterebbero tra le loro file una trentina di senatori, sono abbastanza da scongiurare ancora una volta la sfiducia. Da Enrico Letta, che in settimana potrebbe incontrare i gruppi Pdl, il vicepremier ha ottenuto garanzie sulle modifiche alla legge di stabilità. All’attacco dell’ala dura del partito, le “colombe” replicano sfoderando come sempre la bandiera dell’unità. Dice il ministro Maurizio Lupi: “Insieme con Berlusconi vogliamo continuare a lavorare per l’unità del nostro partito, sostenendo questo governo e migliorandone l’azione. È il modo di fare politica – sottolinea – che in questi 20 anni Berlusconi ci ha sempre testimoniato”. Nel nuovo partito, che non dovrà “cavalcare le paure degli italiani”, serviranno “regole di democrazia – dichiara Beatrice Lorenzin – che permettano una leale convivenza tra anime diverse ma non incompatibili”. È questa la richiesta dei “moderati” a Berlusconi.

Sull’altro fronte il Pd non è disposto a lasciare al solo centrodestra la bandiera antitasse in sede di dibatito sulla legge di stabilità. Così scende in campo il segretario del Pd Guglielmo Epifani che, in un’intervista alla Stampa, parla di “manovra da cambiare” e chiede ”più giustizia sociale”. ”Il Fondo per le non autosufficienze è al di sotto dell’anno scorso – afferma – Lo sblocco delle rivalutazioni delle pensioni più basse è timida. Manca del tutto l’attenzione alla produttività nel pubblico impiego”.

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