Si dimise da deputato per una storia di escort. Ora Mele fa il sindaco e dice: «Vade retro Cicciolina!»

22 Nov 2013 20:26 - di Mariano Folgori

È proprio vero che la realtà supera spesso la fantasia. La divertente storiella, decisamente “italiota”, che arriva da  Carovigno (Brindisi), è degna dello scrittore satirico più irriverente. È accaduto che il sindaco del paesone pugliese (16.000 anime) ha revocato la delega all’assessore alla cultura, Maria Pascale, rea di aver  organizzato un evento di beneficenza al quale avrebbe dovuto partecipare  l’ex pornodiva Ilona Staller, alias Cicciolina. Alla manifestazione  era invitata anche l’attrice Serena Grandi, una vecchia gloria della cinematografia sexy di Tinto Brass.  Il primo cittadino  ha espresso il proprio disappunto annullando l’evento, ritenendo la scelta delle due madrine «inopportuna». E poi ha cancellato in un batter d’occhio l’assessore dalla giunta.

Fin qui sembra una vicenda tipo  anni ’50, meritevole di essere raccontata solo rimanda a un’Italia che non c’è più o in via di estinzione, l’italia sessuofobica e perbenista dei vizi privati e delle pubbliche virtù, come cantò Fabrizio De André nella celeberrima Bocca di rosa. Ma il bello non ve lo abbiamo ancora raccontato, perché il sindaco è  Mimmo Mele, ex parlamentare dell’Udc, travolto nel 2007 da uno scandalo luci rosse. Mele era stato nel luglio del 2007 costretto a dimettersi dopo aver trascorso una notte con una escort che accusò un malore. Mele è ancora sotto processo per quella notte all’Hotel Flora di via Veneto a Roma, in cui, secondo l’accusa, vi fu anche utilizzo e cessione di cocaina (il diretto interessato ha però sempre negato questa circostanza). Dopo anni di “purgatorio”, e dopo essersi evidentemente “pentito”,  l’ex parlamentare è riuscito a  risalire  la china, riuscendo a farsi eleggere sindaco, in opposizione al candidato del centrodestra,  con il supporto  di alcune liste civiche. Figuriamoci quindi che salto avrà fatto sulla sedia quando ha appreso che la sua assessora alla cultura aveva organizzato un evento con il simbolo per antonomasia della trasgressione a luci rosse.

Delle due l’una, avrà pensato, o l’assessora ha voluto fare la spiritosa mettendolo i ridicolo e riaprendo la piaga davanti ai suoi concittadini, oppure la responsabile della cultura del Comune di Carovigno sa di politica come Balotelli sa di astrofisica. In effetti che cosa c’entri – e sia detto con tutto il rispetto – Ilona Staller con la cultura è tutto da dimostrare. Forse l’assessora avrà pensato (non sapremmo dire se perfidamente o meno) che nel Comune retto da un ex parlamentare coinvolto a suo tempo in uno scandalo a luci rosse il migliore modo di interpretare la parola cultura consiste nel prediligere la radice e gettare la desinenza.

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