Oggi i funerali dei due giovani di Alba Dorata assassinati. Le famiglie: i politici non vengano, non vogliamo altro sangue

4 Nov 2013 12:02 - di Renato Berio

Si svolgeranno oggi i funerali dei due giovani militanti di Chrysi Avgì (Alba Dorata) uccisi venerdì scorso davanti alla sezione del partito nel quartiere di Neo Iraklio. Le esequie di Giorgos Fountoulis, 27 anni, si svolgeranno nel cimitero di Palaio Faliro, vicino al Pireo, e quelle di Manolis Kapelonis, 22, ad Artemida, una località dell’Attica orientale. I genitori di Fountoulis, in un messaggio su Facebook, hanno espresso il desiderio che nessun uomo politico di alcun partito si presenti ai funerali del figlio. “Non vogliamo altro sangue, nostro figlio ha bagnato l’asfalto con il proprio sangue. Non vogliamo onori, conosciamo bene l’integrità e l’onestà di nostro figlio. La famiglia non desidera la presenza di alcun politico di nessun partito”, si legge nel messaggio. I due attivisti di Alba Dorata sul sito dell’organizzazione vengono definiti come giovani brillanti che avevano uno speciale amore per il proprio Paese. Sul sito si afferma inoltre che i due giovani saranno sempre ricordati nei cuori dei “fratelli” che lottano per una Grecia libera.

Continuano intanto a migliorare le condizioni di Alexandros Gerontas, 29 anni, rimasto ferito nell’attacco di venerdì sera. Gerontas si trovava nella sede di Alba Dorata perché, essendo disoccupato, si era recato da Fountoulis per consegnargli il suo curriculum ed essere aiutato nella ricerca di un impiego. Secondo i medici dell’ospedale “Giorgos Genimatas”, il giovane – che è stato sottoposto ad un delicato intervento per la rimozione della milza durato quattro ore – ora è fuori pericolo. Alba Dorata accusa intanto il governo di Atene di non avere accordato la necessaria protezione alla sede del partito oggetto dell’agguato dopo le minacce ricevute.

In questo clima di alta tensione proprio oggi torneranno ad Atene i rappresentanti dei creditori internazionali della Grecia che stanno trattando con il governo greco sulla questione del ‘buco’ nel bilancio 2014. Secondo la troika, questo ammonta a 2 mld di euro e deve essere coperto mettendo in atto nuove misure di austerità, mentre, secondo il ministero delle Finanze, non supera i 500 mln e può essere coperto con tagli alla spesa pubblica.

Una trattativa che è foriera di ulteriori disagi in un Paese stremato dove una formazione come Alba Dorata si propone con un programma anti-Ue, auspicando la ridiscussione die termini del debito greco con Bruxelles e una politica industriale che valorizzi le risorse interne anziché fare, come avviene da decenni, ricorso alle importazioni di massa. Le nuove misure per ripianare il buco di bilancio andranno a pesare su un Paese che ora teme l’evolversi luttuoso di una spirale di violenza politica.

Gli investigatori che indagano sull’omicidio di Kapelonis e Fountoulis hanno stabilito intanto che a sparare è stata una pistola semi-automatica modello Zastava di fabbricazione serba mai utilizzata in precedenti azioni criminali o terroristiche in Grecia. Ma un’altra pistola dello stesso modello, fanno notare diversi giornali odierni, era stata usata la mattina del 17 giugno 2009 da due individui che crivellarono con 23 proiettili calibro 9 un poliziotto messo a protezione di una supertestimone in un processo di terrorismo. Quell’attacco non fu mai rivendicato, ma la polizia è sempre stata convinta che a compierlo siano stati militanti marxisti della “Setta dei rivoluzionari”, un gruppo armato apparso nel Paese dopo i disordini seguiti alla morte di Alexis Grigoropoulos, 15 anni, ucciso da un agente di polizia nel dicembre 2008 ad Atene.

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