L’allarme dell’Accademia dei Lincei: «Italiani sempre più ignoranti, cultura ridotta a Cenerentola»

8 Nov 2013 17:47 - di Redattore 92

«In questi anni oltre che diventare poveri siamo diventati ignoranti» con queste parole il presidente dell’Accademia dei Lincei, Lamberto Maffei ha descritto, inaugurando il quarantunesimo anno di attività dell’Accademia, la situazione del nostro Paese «dove la cultura, l’educazione e i beni culturali sono abbandonati, come Cenerentola, in un angolo dimenticato delle stanze decisionali». «Il nostro Paese è noto nel mondo oltre che per la sua bellezza per la sua grande tradizione culturale, ma – ha ricordato Maffei – nell’ultima classifica stilata dall’Ocse (l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico), sulle competenze principali degli adulti il nostro Paese figura all’ultimo posto». «Oggi – ha aggiunto – c’è la ferma convinzione che l’unica forma utile di conoscenza sia quella che ha ricadute economiche e che  il sapere da trasmettere sia quello che  dà i mezzi tecnici per il successo. Il sapere utile è certamente utilissimo e senza di quello non potremmo, ad esempio,  godere dei benefici della tecnologia. Ma io voglio spezzare una lancia per il sapere inutile contro l’eccesso delle specializzazioni che limitano in fondo la libertà del pensiero. Tutte le espressioni del sapere  umano  concorrono alla costruzione del cittadino e quindi alla dinamica del vivere civile e in definitiva al benessere personale e sociale. L’uomo non è il suo conto in banca».

Nel corso della cerimonia sono stati consegnati i Premi Feltinelli che per il 2013 sono andati a Michel Jeanneret per la Cultura letteraria del Rinascimento; Manolis Korres per il Restauro; Giorgetto Giugiaro per il Design; Carlo Cecchi per la Regia e Recitazione; Gianni Carlo Sciolla per la Critica dell’Arte; Fabio Nieder per la Composizione Musicale. Il Premio per una impresa eccezionale di alto valore morale e umanitario è stato assegnato al Progetto Ortopedico della Croce Rossa Internazionale in Afghanistan, diretto da Alberto Cairo, grazie al quale oltre 125.000 persone amputate dalle mine, tra cui moltissimi bambini vittime della guerra, hanno avuto finora assistenza e cure riabilitative. Al dottor Cairo è stato consegnato anche un assegno di 250.000 euro che contribuirà alla prosecuzione delle attività in favore della popolazione afghana. La cerimonia si è conclusa con la consegna ai nuovi soci eletti nel 2013 dei distintivi con la lince, simbolo degli accademici dei Lincei.

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