Il ghigno degli sciacalli dopo l’«esecuzione»

27 Nov 2013 18:40 - di Redazione

Solo i senatori del M5S hanno salutato con un applauso l’esito delle votazioni sulla decadenza di Berlusconi. I parlamentari degli altri gruppi, anche quelli che hanno votato contro il leader di Forza Italia, sono defluiti in silenzio dall’aula, segno inequivoco della consapevolezza diffusa per la pagina triste per la democrazia e per la politica dell’Italia che è stata scritta mercoledì 27 novembre. Però c’è stato anche chi non ha esitato a fare sciacallaggio politico (e umano) esultando in modo scomposto. Ecco, qui di seguito, una breve galleria degli orrori.

Ignazio Messina, segretario nazionale dell’Italia dei Valori «Giustizia è fatta. In Italia c’è ancora uno Stato di diritto. Finalmente ci siamo riappropriati della nostra democrazia».

Nichi Vendola. «I conti col berlusconismo non sono ancora cominciati. Non ce ne libereremo facendo un esorcismo. C’è un Berlusconi dentro di noi di cui dovremmo cominciare ad occuparci».

Beppe Grillo. «Mi piacerebbe per davvero poter dire che siamo alla vigilia del crollo di un regime. Non è così. Non ancora. È  semplicemente la fine di un banale uomo per tutte le stagioni, un soggetto che è stato funzionale nell’ultimo ventennio sia ai colossi finanziari anglo-americani che al Kgb sovietico, passando per lo Stato del Vaticano,la troika, l’Iran, Israele, l’Arabia Saudita, gli emirati Arabi, la Lybia, l’intero sistema bancario internazionale».

Paola Taverna (M5S). «Questo è un giorno importante non solo per il M5S ma per l’Italia intera. Da domani il nostro Paese può tornare ad avere speranza».

Michele Giarrusso (M5S). «Oggi I cittadini hanno potuto vedere un grande risultato che è stato possibile grazie all’impegno del M5S, perché altrimenti nulla sarebbe avvenuto in questi termini».

Antonio Ingroia. «Non credo che espellere un pregiudicato dal Parlamento sia una vittoria politica, né tantomeno una vendetta. Lo considero, e non guardo il nome del condannato, una vittoria dell’etica pubblica, un sentimento presente in tutti i paesi mediamente civili».

Luis Sepulveda. «Aspetto che il Cavaliere vada via. Anche gli italiani hanno una sorta di leggerezza che mi preoccupa visto che 20 milioni di loro lo hanno votato. Non è caduto dal cielo, questo è il grande problema».

Francesco Laforgia (Pd). «Oggi il Senato ha applicato la legge. È un giorno di vittoria per la giustizia e per la democrazia».

 

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