Ara Pacis, il Campidoglio balbetta. Rampelli: «Si faccia chiarezza sulla teca voluta da Rutelli»

22 Nov 2013 16:55 - di Franco Bianchini

Il Campidoglio si mette in difesa: «L’Ara Pacis non corre alcun pericolo. Le infiltrazioni di pioggia sulla copertura del tetto sono state causate dall’otturazione di alcuni tubi di scolo a causa delle foglie trasportate dal forte vento». E forse «è colpa dei gabbiani se il silicone che tiene uniti i pannelli è stato esportato». Ma la situazione non può essere semplificata in questo modo, visto che si tratta di uno dei gioielli di Roma. «Abbiamo presentato in Parlamento un’interrogazione al ministro Massimo Bray sulle condizioni dell’Ara Pacis, prezioso monumento di proprietà dello Stato, e sull’efficacia della nuova teca protettiva del 2006, che nei giorni scorsi non ha protetto l’opera dalla pioggia», dichiara Fabio Rampelli, vicepresidente dei deputati di Fratelli d’Italia. «La tempesta che ha recentemente colpito Roma ha infatti allagato la teca dell’Ara Pacis, arrivando a bagnare lo stesso monumento, sul quale sono dovuti intervenire di corsa restauratori e manutentori. Ricordo che la precedente teca di Morpurgo, che ha protetto l’opera per oltre sessant’anni e non ha mai ceduto a un acquazzone, è stata demolita dal sindaco Rutelli per far posto a quella modernista di Meier, inaugurata nel 2006 dopo sette anni di lavori e una spesa di milioni di euro. Per giustificare la rimozione della teca di Morpurgo, Rutelli fece produrre dalla Soprintendenza comunale relazioni e pareri che descrivevano lo stato di pericolo che correva il prezioso monumento, a causa della asserita inadeguatezza della copertura a protezione dell’altare. Mentre si celebra il bimillenario di Augusto, il monumento simbolo della sua politica e della sua vita subisce l’oltraggio dell’esposizione alle intemperie; mai era accaduta una cosa simile negli oltre settanta anni di esposizione al pubblico dopo il suo ritrovamento negli anni Trenta. Fratelli d’Italia chiede quindi al ministro Bray se sia in grado di fornire informazioni precise sulle condizioni dell’Ara Pacis e se non intenda approfondire le ragioni che portarono a demolire la teca di Morpurgo, mettendo in pericolo un prezioso reperto della Roma antica».

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