A tu per tu con Pirandello: aperto al pubblico il suo studio romano. Qui ebbe la notizia del Nobel

5 Set 2013 17:15 - di Antonella Ambrosioni
Prego accomodarsi, lo Studio romano di Luigi Pirandello è stato aperto al pubblico, un vero e proprio invito a nozze per gli studiosi e appassionati di letteratura e teatro. Accomodarsi all’ultimo piano del villino di via Bosio 138 a Roma, vicino a Villa Torlonia, nell’ultima dimora abitata dal grande agrigentino, è possibile a tutti, materialmente ma anche virtualmente, grazie alla digitalizzazione dei materiali d’archivio che è stata realizzata grazie a un progetto di Dina Saponaro e Lucia Torsello. Entrare in questa affascinosa casa Biblioteca carica di libri significa avvicinarsi alle varie tappe artistiche che hanno scandito la sua vita. Qui negli anni 1913-1918  Pirandello aveva abitato insieme alla sua famiglia. Dal 1933 al 1936 vi abitò da solo, occupando i locali tuttora conservati integri all’ultimo piano; nella stanza attigua al suo appartamento viveva il suo autista-factotum Francesco Armellini, mentre al piano inferiore abitava il figlio Stefano con la famiglia. In questa casa nel 1934 Luigi Pirandello ricevette la notizia del conferimento del Premio Nobel. Alla morte dello scrittore, avvenuta il 10 dicembre 1936, i figli subentrarono nel contratto di locazione ma, quando il 10 novembre 1938 l’intero villino fu acquistato dallo Stato e adibito a sede dell’Ufficio Centrale Metrico, il Ministero delle Corporazioni ne intimò l’immediato sgombero. Fu allora che gli Eredi Pirandello, pur di non veder distrutta tale memoria, si dichiararono disposti a donare allo Stato quanto era contenuto nello studio (mobili, quadri, libri, manoscritti, oggetti personali), purché lo Stato a sua volta si impegnasse a consegnare lo Studio al Ministero dell’Educazione Nazionale affinché il tutto venisse mantenuto nel modo in cui si trovava.L’impegno (siglato il 28 dicembre 1942) fu mantenuto ma non si provvide poi a predisporre un’adeguata manutenzione. Oggi, dunque, si è rimediato. Chi  vuole un “comodo” incontro ravvicinato con l’opera e l’arte del drammaturgo – se non vive a Roma- deve solo digitare www.studio di luigi pirandello.it: ad accoglierlo documenti, lettere, dizionari, testi di filologia dei tempi degli studi in Germania, appunti e disegni, i libri più amati, sui quali usava mettere delle copertine da lui stesso disegnate. Dal sito si possono consultare gli archivi ma più interessante certamente è recarsi in loco. C’è il suo ultimo letto, semplice, di ferro battuto, scrivania, macchina da scrivere, quadri. Gli studenti troveranno vere e propri “chicche” per ricostruire pagine di storia letteraria, anche attraverso i rapporti tra Pirandello a altri scrittori. Degne di nota le dediche che grandi autori hanno apposto ai loro romanzi donati allo scrittore, da quella di Bontempelli e quella di Italo Svevo e Sibilla Aleramo.

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