Via Rasella, Baudo non “santifica” i partigiani e fa infuriare l’Anpi

10 Lug 2013 15:11 - di Redazione

Via Rasella attentato e non atto di guerra. Episodio dove i partigiani non brillarono certo per eroismo causando la rappresaglia delle Fosse Ardeatine. La polemica l’ha innescata Pippo Baudo, attirando su di sé gli strali dell’Anpi che ha criticato il servizio sulle Fosse Ardeatine proposto lunedì 8 luglio nella trasmissione Il viaggio, in onda in prima serata su Rai3. Nella puntata Baudo ha intervistato il maggiore dell’Esercito Italiano, Francesco Sardone a proposito dell’eccidio di via Rasella e la ricostruzione non è piaciuta ai partigiani italiani: quelli dell’Anpi accusano Baudo e la sua trasmissione di avere presentato l’episodio come un attentato terroristico e non come “legittimo atto di guerra”. “Purtroppo – afferma l’Anpi – ancora una volta, parlando di via Rasella, si sono rappresentati i fatti come se si fosse trattato di un attentato terroristico, e non di una ‘legittima azione di guerra partigiana’, come è stato riconosciuto più volte dalla Corte di Cassazione italiana e da numerosi tribunali”. “Qui si gioca con le parole”, replica il conduttore e nega di avere mai usato l’espressione terrorismo. E poi incalza il conduttore: “Allora parliamo di attentato, lo era sì o no? I nazisti, che hanno tutta la mia disistima per quello che hanno compiuto nel mondo, facevano pattugliamento. I partigiani sapevano che la reazione dei tedeschi sarebbe stata uno a dieci? Purtroppo che questa rappresaglia nazista ci sarebbe stata era noto perché c’erano manifesti su tutti i muri di Roma, come ha spiegato bene il maggiore Sardone”.

L’Anpi sostiene anche che “parlando della rappresaglia, le domande di Baudo sembrano legittimare le presunte leggi di guerra, solo in parte spiegate dal maggiore dell’Esercito, continuando a diffondere l’idea sbagliata che si potessero uccidere 10 persone per ogni militare morto”. Purtroppo questa “è una spina dolorosa che si trascina nel tempo” replica Baudo ma “una volta che sai – continua – che la tua azione, per quanto eroica, contribuirà a far ammazzare 335 persone o hai il coraggio di dire ‘sono stato io’ e ti immoli o verranno uccisi degli innocenti. L’esempio più calzante è quello del vice brigadiere dei carabinieri Salvo d’Acquisto che si è immolato” facendosi ammazzare dai nazisti per salvare la vita a 22 persone. E all’Anpi che gli ricorda che la verità su via Rasella è stata stabilita dai tribunali Baudo replica così: “C’è – dice – il tribunale della storia e il tribunale della morale che è un’altra cosa. Nessuno si è immolato per salvare queste vittime. Io sono per i partigiani e quello che hanno fatto in Italia è eroico ma in questo caso un atto di eroismo in più ci stava”.

Commenti

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  • Mauro 2 Febbraio 2018

    Il tribunale di Norimberga non la pensa cosi; E pertanto giustifica l’eccidio di via Raqsella come normale atto compiuto dall’esercito regolare che fugge contro coloro che effettuano vili atti per rallentare la fuga. I partigiani non erano ancora combattenti riconosciuti ma lo sono stati all’indomani dell’8 settembre allorquando hanno ingrossato le loro fila coinvolgendo parte dell’esercito italiano che era romasto senza ordine comando