Albertini sedotto e abbandonato. Ma per lui Monti resta ancora… un Papa

16 Feb 2013 20:10 - di Guglielmo Federici

Ora si è accorto anche lui di essere stato scaricato dai suoi. Spesso chi viene tradito è l’ultimo a saperlo e infatti Gabriele Albertini, l’ormai “ex” candidato governatore della Lista civica di Monti in Lombardia, incassa il colpo del voltafaccia, del patto scellerato stipulato dal premier e Bersani per vincere la partita in Regione e giocare il tutto e per tutto contro Maroni: votare governatore il candidato del Pd, Umberto Ambrosoli, trasformando un vecchio orribile arnese da Prima Repubblica come il voto disgiunto in un “voto utile” per la Lombardia gli equilibri politici. E Albertini a far da agnello sacrificale…. candidato ma non troppo, o per meglio dire, cornuto e mazziato.  In questi giorni l’ex sindaco di Milano ha tentato di arrampicarsi sugli specchi ma ora è convinto anche lui di essere vittima del più classico dei tradimenti. E così afferma: «Alla Regione io perdo, vince Ambrosoli di un’incollatura. Mentre al Senato vince il centrodestra, il premio di maggioranza andrà a Berlusconi. Noi però saremo decisivi per il governo». Queste le le sue “previsioni” affidate a La Zanzara su Radio24. Poi si lancia in una deriva fideistica verso Monti che farebbe impallidire anche l’eloquio di Casini. Arrabbiato con Monti? Macché, Monti è il Papa. Proprio così: «Per la Regione – argomenta Albertini – alcuni parlano a titolo personale, ma Monti ha detto cosa votare. E lui è come il Papa: Ubi Petrus Ibi Ecclesia». Persino una sentenza di Sant’Ambrogio scomodata per giustificare un patto scellerato tra vecchie volpi. Possibile? Possibile eccome. Infatti l’Albertini “papalino” insiste quando gli chiedono: lei voterebbe da senatore la fiducia a un governo con Vendola? Risposta: «Il Papa si esprimerà e se lui dice sì, allora va bene anche per me. Non è una questione di persone ma di progetti. Se c’è dentro Monti va bene anche Vendola». Cose mai viste (e sentite). Ognuno so consola come vuole. Ci manca solo il Deus vult dei crociati. Contento Albertini…

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