Bersani francescano della politica? Niente paura, siete su “Scherzi a parte”

9 Apr 2012 21:13 - di

L’operaismo è finito, lunga vita al pauperismo. Senza essere campioni dell’umiltà, Bersani & Company affronteranno la campagna elettorale cercando di apparire come i nuovi francescani della politica. Pochi manifesti e poca propaganda, vogliono dedicarsi alla cura delle anime (quelle degli elettori) e alla povertà austera, con qualche distrazione eretica. Certo, non hanno lo spessore di Fra Cristoforo, uno dei personaggi cardine dei “Promessi Sposi”, capace di prendere importanti decisioni come la fuga di Renzo e Lucia. Le grandi decisioni non sono nel loro dna. Ma fa lo stesso. L’annuncio è solenne: la nostra – fanno sapere i vertici democratici – sarà una campagna elettorale sobria. Sì, proprio così, «sobria», termine diventato di moda e anche un po’ chic dopo l’arrivo dei Monti-boys a Palazzo Chigi. Visti i tempi che corrono bisogna adeguarsi: niente sprechi, pochi “santini” – almeno nelle intenzioni – e magari meno cene con i candidati. In verità, tutti i partiti (a partire dal Pdl) agiranno così, ma il Pd ci tiene a strombazzarlo attraverso le agenzie di stampa. Accanto agli aspiranti sindaci non ci saranno i big e Bersani si limiterà ad alcune iniziative in giro per l’Italia. Qualche sospetto, però, nasce spontaneo: alcuni big è meglio tenerli in naftalina, la base ne ha le tasche piene. Bersani non naviga in buone acque. Non resta che l’usus pauper. Non per conversione, ma per motivi tattici.

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