Essere responsabili, non abdicare

14 Nov 2011 20:58 - di

A Berlusconi glielo hanno detto tutti: “Se te ne vai salvi il Paese. Ti assumerai tutte le responsabilità, ti sputeranno addosso, i tuoi immeritevoli nemici si faranno beffe di te, ma l’Italia sarà salva”. Nella storia i grandi uomini fanno grandi gesti. Come consegnarsi al nemico per salvare il proprio popolo, pur sapendo che ti tortureranno a morte. Berlusconi come Mel Gibson? C’è poco da ridere. Il problema è che, se si è davvero responsabili, non basta morire per la gloria. Bisogna pensare a chi resta dietro. Ora, che l’effetto Monti sia tutto da ridimensionare è già evidente. Le borse e lo spread continuano a giocare a rimpiattino. Il festino delle opposizioni è già finito, un circo mediatico se ce n’è mai stato uno. Lo avevano messo in chiaro Obama e persino Sarkò che all’Italia non bastava un cosmetico cambio al vertice per uscire dalla crisi. Le malattie le curano le medicine, non i dottori. E se le cure le decidono le case farmaceutiche non ci si può fidare. La reintroduzione dell’Ici non sembra un colpo di genio. Si risolverà tutto con ulteriori tagli alla politica? Tutta demagogia. Dopo il teatrino dei tecnici l’Italia ci sarà ancora e anche gli italiani. I nostri figli potranno vivere senza Berlusconi, ma anche senza Monti e senza Napolitano. E forse anche senza Fini, Casini e Bersani. Senza una Patria però no. E contro la malapolitica l’unica risposta è la buona politica. L’unica novità che può salvare l’Italia è un nuovo centrodestra.

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