Open Arms, ecco come le Ong ci impongono lo sbarco: i migranti si buttano in mare (video)

18 Set 2020 13:12 - di Martino Della Costa
Open Arms, migranti si buttano in mare per raggiungere la costa a nuoto frame da video Youtube

Open Arms, ecco come le Ong ci impongono lo sbarco adesso: i migranti si buttano in mare, mentre dal Viminale la ministra Lamorgese tace. E acconsente? Dunque, arroganza e veemenza delle Ong rincarano la dose. Ancora migranti che si buttano in mare e cercano di raggiungere la costa a nuoto. La scena si reitera ormai ininterrottamente da ieri: altri 48 migranti, dopo i 76 24 ore fa, si sono gettati in mare dalla Open Arms nel tentativo di raggiungere la terraferma. La nave della Ong si trova davanti al porto di Palermo. «Siamo ancora di fronte Palermo, senza poter sbarcare, né avere alcuna indicazione – si legge in un tweet –. A bordo la criticità della situazione aumenta: ospiti e equipaggio pensano di sbloccarla con un’azione di forza. Naturalmente tutto accade nell’unico “porto sicuro” individuato in tutto il Mediterraneo: quello di Palermo…

Open Arms, migranti si buttano in mare per raggiungere la costa a nuoto

La Ong più attiva che mai punta il dito contro le autorità di casa nostra e pretende lo sbarco. E così, su Twitter il fondatore di Open Arms, Oscar Camps, alza la voce e posta: «Nonostante l’Italia conosca la situazione limite di Open Arms, ci lascia abbandonati a 1500 metri da Palermo, senza alcuna soluzione o indicazione. A bordo la sofferenza aumenta non solo dei migranti ma anche dell’equipaggio. Altre 48 persone si sono gettate in acqua». Del resto anche ieri è stata la stessa Ong a rendere noto il tentativo dei migranti di arrivare a riva: una forzatura che lascia poco spazio a dialogo e trattativa. «Siamo rimasti in attesa istruzioni per sbarco cercando di gestire situazione critica a bordo – rilancia la Ong su Twitter –. Tuttavia, poco fa, 76 persone si sono gettate in acqua nel tentativo di raggiungere la costa».

Una tattica collaudata per le Ong che, anche in questo modo, impongono lo sbarco

Una tattica collaudata anche in passato che impone lo sbarco, negato a Malta e altrove nello sconfinato spazio del Mediterraneo. E infatti i migranti sono stati tutti recuperati dalle motovedette della Capitaneria di Porto. Tanto è vero che è stato sempre l’account Twitter dell’Ong a dare gli aggiornamenti. «Questa mattina, mentre attendevamo istruzioni sulle modalità di sbarco davanti al porto di Palermo, 75 persone si sono gettate in acqua nel tentativo di raggiungere la costa a nuoto. Ora sono tutte in salvo, recuperate dalla Guardia Costiera italiana. Restano sulla nostra nave 188 persone, tra cui donne e ragazzi, nonché due bambini piccoli. Attendiamo di sapere quando e come potranno raggiungere terra». E siamo alle solite...

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