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Soldi ad Hamas, spunta anche l’imam di Torino, tirato in ballo da uno dei 9 arrestati. I giudici lo sanno?

Non solo predicatore di odio

Soldi ad Hamas, spunta anche l’imam di Torino, tirato in ballo da uno dei 9 arrestati. I giudici lo sanno?

Politica - di Alessandra Parisi - 29 Dicembre 2025 alle 10:04

Non solo Mohammad Hannoun nella maxi inchiesta sui finanziamenti ad Hamas. Oltre al presidente dell’associazione palestinesi d’Italia, coccolato dalle sinistre che oggi negano, compare anche l’imam di Torino Mohamed Shahin. Il predicatore di odio, che dopo la richiesta di espulsione del ministro Matteo Piantedosi è stato scarcerato da un solerte giudice di Torino. Come riporta il Giornale, l’imam egiziano è tirato in ballo da uno dei nove arrestati dopo il blitz della Guardia di Finanza, Elsalay. Dalle intercettazioni emerge che, parlando con Shahin e riferendosi a El Shobky (referente piemontese di Abspp), gli contesta di avergli parlato dell’invio di soldi da parte dell’associazione. Agli atti anche alcuni incontri e relazioni tra la Moschea di Torino e la Abspp, l’associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese,  ritenuta dagli inquirenti uno dei centri che smistavano il denaro per finanziare Hamas. Nell’ordinanza del Gip Silvia Carpantini viene riportato come la cellula di Hannoun avesse diversi contatti in Italia: tra gli altri (non indagato) è citato in diverse conversazioni l’imam di Torino.

Soldi ad Hamas, c’è anche l’imam di Torino Shahin

Il 31 luglio – ricostruisce il Giornale – la moschea di via Saluzzo organizza un incontro dal titolo “Voci dal genocidio”. Tra i partecipanti  Falestin Dawoud, figlia di Raed Dawoud (referente della cellula italiana con Hannoun), Hannoun, Abdullahi Ahmed, consigliere comunale a Torino in quota Pd, Angela Lano, direttrice di InfoPal, e il predicatore del capoluogo piemontese Brahim Baya. Se non fosse chiara l’attività di fiancheggiamento all’organizzazione terroristica della moschea torinese  anche un video in cui si promuove la raccolta di fondi in nome di Allah. Un filmato che sponsorizza, con tanto di coordinate bancarie, la Abspp.

Il profilo criminale e “l’assoluzione” della Procura

Il profilo criminale dell’imam di Torino, che ha definito la mattanza del 7 ottobre contro Israele un atto di resistenza, si ingrossa. I giudici ne terranno conto? Si rimangeranno la scarcerazione del paladino delle sinistre Pro pal? Augusta Montaruli, parlamentare di FdI, ha annunciato un esposto alla Procura di Torino per chiedere l’espulsione dell’imam. In un’interrogazione al ministro Piantedosi chiede, alla luce degli ultimi elementi, “se non ravvisi nella vicenda ulteriori elementi di pericolosità per la sicurezza nazionale dell’imam Shanin che integrino requisiti per la sua espulsione”. Alla luce delle novità scaturite dall’inchiesta la posizione del predicatore di odio dovrebbe risultare ‘aggravata”. A questo punto desta qualche ‘perplessità” la decisione della  Corte di appello di Torino che ha portato alla liberazione di Shahin dal Cpr di Caltanissetta. Le motivazioni della interrogazione – osserva l’esponente di FdI – “trovano in queste ore conferma. Visto il suo coinvolgimento negli atti dell’inchiesta che hanno portato a nove misure cautelari per 7 milioni di euro di finanziamenti ad Hamas attraverso associazioni. In base all’ordinanza Shahin, che non risulta indagato in questa inchiesta, parla con arrestati, viene chiamato in causa dall’uomo accusato di raccogliere fondi a Torino per farli arrivare a Gaza”.

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