Messaggio a Terziario donna
Roccella: indipendenza economica delle donne e ‘liberazione della libertà femminile’ sono nostre priorità
La ministra per la Famiglia, la Natalità e delle Pari Opportunità nel suo saluto al Forum di Confcommercio sottolinea che quella del governo non è una politica di spot estemporanei ma di interventi strutturali
“L’indipendenza economica delle donne, la possibilità di realizzare le proprie aspirazioni senza limitazioni e discriminazioni, la quantità e qualità della loro partecipazione al mondo del lavoro e dell’impresa, non sono soltanto una questione di equità e di giustizia, ma un fattore di crescita per l’intera società” e il tema rappresenta “il perno di tutte le azioni del mio ministero, ma che sta a cuore all’intero governo”. Inizia così il messaggio inviato dalla Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, al Forum di Confcommercio Terziario Donna. Dopo i saluti al presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, Anna Lapini presidente di Terziario Donna e gli intervenuti l’esponente dell’Esecutivo Meloni ricorda che “al di là dell’apporto concreto in termini di sviluppo, è innegabile che il contributo delle donne rappresenti un valore unico in termini di talento, determinazione, creatività, e anche in termini di capacità di cura, un elemento che assume rilievo non soltanto dentro le mura domestiche”.
Liberazione della libertà femminile
Roccella sottolinea che “Il nostro governo fin dal primo giorno ha posto fra le priorità della propria azione quella che con un gioco di parole potremmo chiamare “la liberazione della libertà femminile”. E mi fa piacere affrontare questo argomento nelle ore in cui l’Istat certifica con il 62,7 per cento il massimo storico di occupazione in Italia, un dato che coinvolge anche l’occupazione femminile che a sua volta ha raggiunto in questa legislatura il suo massimo storico, con il superamento delle dieci milioni di donne occupate e della soglia del 54 per cento. Certamente non un punto di arrivo, ma un passo importante che indica che siamo sulla strada giusta. Ce lo dicono appunto gli indicatori economici, e credo che questo sia frutto sia delle misure che abbiamo messo in campo, in particolare per le donne e per la conciliazione, ma anche del rinnovato clima di fiducia, perché voi meglio di chiunque altro sapete che la fiducia è la prima delle riforme economiche, senza la quale le altre non avrebbero la stessa efficacia”.
Non spot estemporanei ma interventi strutturali
“La nostra non è stata una politica di spot estemporanei ma di interventi strutturali, per mettere sempre più le donne nelle condizioni di potersi realizzare in ogni ambito senza subire penalizzazioni, ingiustizie, e senza patire quella “motherhood penalty” che spesso fa apparire la carriera e i figli come opzioni alternative; per costruire pari opportunità che per essere autentiche non possono non partire dalla considerazione, e anche dalla valorizzazione, della differenza tra donne e uomini. E vorrei dire, visto che siamo a pochi giorni da un 25 novembre particolarmente significativo per l’approvazione della legge di portata storica che introduce nel nostro ordinamento il reato autonomo di femminicidio, che l’empowerment femminile è anche uno strumento essenziale per prevenire e contrastare la violenza contro le donne. Per noi l’empowerment e la lotta alla violenza sono andati di pari passo, e anche nel G7 delle pari opportunità a presidenza italiana abbiamo voluto evidenziare questo binomio” scrive Roccella.
Sussidiarietà e valorizzazione dei corpi intermedi
La ministra Roccella continua “Per realizzare la crescita e suscitare fiducia il nostro approccio è stato non quello del centralismo dirigista, ma quello della sussidiarietà, della valorizzazione dei corpi intermedi, della liberazione delle energie spontanee della società, come quelle che si respirano in organizzazioni come la vostra che quotidianamente danno voce a istanze di un tessuto prioritario per l’economia e per la società del nostro Paese”.
Questione demografica accomuna tutta l’Europa
“Trovo particolarmente pertinente la vostra scelta di inquadrare l’analisi dell’evoluzione del ruolo della vostra organizzazione alla luce dei cambiamenti epocali che stiamo attraversando, a cominciare da quello demografico” prosegue la rappresentante dell’Esecutivo italiano “L’Italia non è infatti certo l’unica nazione a vivere una pesante contrazione delle nascite, elemento che ormai accomuna tutta Europa e gran parte del mondo sviluppato. A causa della lunga disattenzione nei confronti della famiglia e della natalità, però, da noi la decrescita è cominciata molto prima. E’ evidente che la transizione demografica, a lungo tempo sottovalutata, impatta non solo sulle altre transizioni di cui tanto si parla, ma finisce con l’alterare le strutture parentali, economiche, sociali. Per invertire la rotta il governo sta mettendo in campo iniziative e investimenti poderosi, ma un nuovo aumento delle nascite non è un risultato che si può produrre nell’immediato. La diminuzione costante di donne in età fertile ha prodotto una situazione che non può essere rovesciata in poco tempo. Ma questo governo non guarda solo al consenso immediato: noi abbiamo una visione e un progetto per il futuro del nostro paese, ed è questa volontà che ci motiva”.
Rappresentanza, rappresentatività e rappresentazione
“Il vostro incontro è dedicato alla rappresentanza, alla rappresentatività, alla rappresentazione. Si tratta di tre aspetti fondamentali, e la questione della rappresentazione è legata anche a quello che abbiamo detto sull’importanza della costruzione di un clima di fiducia nel paese. Purtroppo la tendenza alla radicalizzazione del confronto politico e ideologico, anche attraverso la rete, non favorisce sempre una narrazione rispettosa dei dati e dei fatti: si dice spesso che i numeri sono testardi, ma spesso non è facile farli emergere. Anche per questo, i tre aspetti che avete scelto di articolare il vostro incontro sono davvero fondamentali” conclude nel suo messaggio Eugenia Roccella.