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Referendum sulla giustizia: nasce il Comitato “Sì Riforma”. Zanon presidente, Sallusti portavoce

Oggi la firma a Roma

Referendum sulla giustizia: nasce il Comitato “Sì Riforma”. Zanon presidente, Sallusti portavoce

In vista del prossimo referendum si presenta la nuova compagine che sostiene e condivide i provvedimenti varati dal Governo, tra i quali c'è anche la separazione delle carriere di giudici e pm

Politica - di Marcello Di Vito - 18 Dicembre 2025 alle 19:11

Per sostenere il “Sì” al referendum costituzionale sulla riforma della giustizia è nato ufficialmente il Comitato nazionale “Sì Riforma”, che prevede tra l’altro la separazione delle carriere fra pm e giudici. A guidare l’organizzazione è l’ex vicepresidente della Corte Costituzionale ed ex membro del Csm, Nicolò Zanon. Portavoce del comitato è il giornalista ed ex direttore del Giornale, Alessandro Sallusti. “Sì riforma” è promosso da magistrati, componenti di organi rappresentativi delle giurisdizioni, docenti universitari ed avvocati e vede tra i fondatori: il procuratore generale emerito della Corte di Cassazione, Luigi Salvato, il presidente di sezione penale della Corte di Cassazione Giacomo Rocchi, il procuratore di Parma Alfonso D’Avino, il procuratore di Lecce Giuseppe Capoccia, le componenti laiche del Csm Isabella Bertolini e Claudia Eccher, il presidente dell’Unione delle Camere Civili Alberto Del Noce e l’avvocato Cesare Placanica.

Sallusti, lieto di essere stato coinvolto

Fra i fondatori del comitato “Sì Riforma”, che sostiene la riforma della giustizia, “non mi sembra di individuare delle appartenenze partitiche. Io sono stato coinvolto e ho accettato volentieri di dare una mano”. Lo ha dichiarato in un punto stampa il portavoce del comitato, Alessandro Sallusti, a margine della firma a Roma, che ha ufficializzato la nascita del Comitato. “È un comitato che appoggia un referendum proposto da un governo e approvato da una maggioranza. C’è una condivisione di intenti e di visione. Questo è nelle cose, ovviamente. Ma non c’è nessun mandante politico”.

Zanon: Vogliamo dare un messaggio di fiducia nella magistratura

Il presidente del Comitato, Nicolò Zanon, ha sottolineato che “Quello che ci unisce sono le storie personali. Sono tante persone che si conoscevano già. Che ci sia un orientamento culturale” di centrodestra “e politico è innegabile ma noi desideriamo dare un messaggio di moderazione al contrario di chi pensa” che questa riforma “sia un attacco alla magistratura. Vogliamo recuperare la fiducia dei cittadini della magistratura. Non andate a storie cercare oscure”. Questo per Zanon è “Un comitato che mette insieme storie personali diverse ma tutte accomunate dall’impegno nel diritto e nelle professioni legali. Ciò che caratterizza questo comitato, e vorrei che faceste un’operazione di verità, è che non c’è nessuna aggressione e nessuna rivalsa nei confronti della magistratura. Nessuna volontà di regolare i conti e non ci interessano modifiche degli equilibri istituzionali. Obiettivo è migliorare la giustizia per tutti i cittadini e lo faremo con toni pacati facendo prevalere gli argomenti sulle fake news“, ha concluso

Eccher e Bertolini (Csm),Comitato Si’ scelta doverosa

“La decisione di essere fondatrici di questo Comitato per il Sì” hanno dichiarato, dopo la firma dal notaio, Claudia Eccher e Isabella Bertolini, consigliere laiche del CsmNasce da un senso di responsabilità istituzionale e dal rispetto dell’etica professionale che deve guidare chi ricopre incarichi pubblici e che abbiamo sempre adottato in ogni scelta fatta. Tale scelta è per noi doverosa al fine di fornire una corretta e coerente informazione ai cittadini che saranno chiamati ad esprimersi con il loro voto”. In una nota hanno scritto che “Un consigliere laico del Csm, eletto dal Parlamento non rinuncia al proprio dovere di contribuire al dibattito su una riforma che incide direttamente sull’equilibrio costituzionale della giustizia. Il referendum costituzionale chiamerà tutti gli italiani ad esprimersi su una riforma attesa da anni che da piena attuazione alla Carta costituzionale. Colpisce, invece, il clima di intolleranza che si sta manifestando in queste settimane. Il rispetto delle istituzioni e delle regole deve valere per tutti allo stesso modo. Tutto questo dimostra quanto sia urgente una riforma che rafforzi indipendenza, credibilità e imparzialità del sistema giudiziario, rimettendo la scelta finale nelle mani dei cittadini”, conclude la nota.

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di Marcello Di Vito - 18 Dicembre 2025