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Putin alla tv a russa: il 2026 può essere l’anno della pace (video) Le scuse alla vedova di un militare morto in Ucraina

Alla conferenza di fine anno

Putin alla tv a russa: il 2026 può essere l’anno della pace (video) Le scuse alla vedova di un militare morto in Ucraina

Esteri - di Laura Ferrari - 19 Dicembre 2025 alle 13:19

La Russia è pronta per una soluzione pacifica del conflitto in Ucraina che ne affronti le «cause profonde». A dirlo il presidente russo, Vladimir Putin, parlando nella sua attesa conferenza stampa abbinata a una sessione di domande e risposte in diretta tv. Il riferimento di Putin è alle dure condizioni poste dal Cremlino per un accordo.

All’inizio di questa settimana Putin ha avvertito che «se la parte avversaria e i suoi sostenitori stranieri rifiuteranno di avviare discussioni sostanziali, la Russia otterrà la liberazione dei suoi territori storici con mezzi militari».

«La palla è, completamente, nel campo» del «capo del governo di Kiev» e «dei loro sponsor europei», ha detto Putin, sostenendo che la Russia ha accettato «compromessi» che le sono stati chiesti durante i colloqui di agosto ad Anchorage con Trump e ha aggiunto che «affermare che respingiamo qualsiasi cosa» è «inappropriato e inadeguato».

La primissima sezione della conferenza stampa di Putin è stata dedicata alla guerra nell’Ucraina e quelli che lui definisce i “guadagni” militari della Russia nell’est del Paese. Ne ha parlato a lungo, concentrandosi sull’area della regione di Donetsk che la Russia sta cercando di conquistare «Sono sicuro che entro la fine di quest’anno assisteremo a nuovi successi da parte dei nostri combattenti», ha detto.

«È vero che la Russia ha fatto progressi sul campo di battaglia – sebbene a grande costo di uomini e risorse, e a un ritmo glaciale. Ma Putin è spesso frettoloso – e impreciso – nel celebrare le vittorie della Russia. Fa parte dei suoi tentativi di convincere il mondo che la vittoria della Russia in Ucraina è inevitabile».

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“Il sequestro degli asset russi? Sarebbe una rapina”

«Furto è una definizione inappropriata», ha detto, perché «furto significa sottrarre segretamente dei beni: In questo caso, stanno cercando di farlo apertamente. Si tratta di rapina». I beni russi all’estero, ha poi aggiunto, «andranno restituiti» e Mosca intende difendersi in tribunale.

Putin ha poi sottolineato che il sequestro di asset russi sarebbe «un duro colpo all’immagine» dell’Eurozona ma anche «un crollo di fiducia» degli investitori e di altri Paesi verso quell’area.

Putin chiede perdono alla vedova di un militare

Non sono mancati momenti di tensione e di imbarazzo nel corso della lunga conferenza stampa. Il presidente russo si è scusato pubblicamente con la moglie di un militare caduto al fronte in Ucraina, chiedendo “perdono” per l’inefficienza della burocrazia statale nel fornire il sostegno dovuto. Collegata in diretta televisiva da Novosibirsk, una donna di nome Kristina ha raccontato di non aver ancora ricevuto, dopo quasi un anno dalla morte del marito avvenuta nel gennaio 2024, né la pensione di reversibilità e neppure per i suoi due figli i documenti che certifichino il loro status di familiari di un caduto. Putin ha dichiarato: «Innanzitutto, voglio porgerle le mie scuse, voglio scusarmi con lei per la scarsa solerzia di quei servizi che dovrebbero risolvere questioni di questo tipo. Per favore, ci perdoni».

Putin, diretta di 0ltre tre ore

Sul grande schermo nello studio televisivo dove si è svolta la maratona mediatica del leader russo, una diretta di oltre tre ore, sono passate molte domande arrivate al Cremlino ma che non gli vengono poste. Canali Telegram e media indipendenti ne hanno pubblicate alcune di cui hanno fatto lo screenshot in diretta.

Le domande a Putin che hanno passato la censura della tv russa

Si va dal malcontento per i blocchi di Internet e della comunicazione mobile che da mesi vive quasi tutto il Paese, ufficialmente per motivi di sicurezza per contrastare l’arrivo di droni – “Quando avremo una connessione Internet normale?” – alla rabbia per la censura online dell’Autorità competente – “Perché non bloccate la stessa Roskomnadzor!”. Altre domande riguardano l’insofferenza per le condizioni di vita della gente comune: “Perché il popolo vive peggio che i papuani in Nuova Guinea?”. In altre, invece, risuonano gli istinti imperialisti e forse la nostalgia per l’Urss: “Come possiamo aiutare affinché la Russia diventi un Impero?” e infine “Dove si trova l’anima di Stalin, in paradiso o all’inferno?”.

Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sono state “quasi tre milioni” le richieste per la “linea diretta” con Vladimir Putin. come riporta l’agenzia russa Tass. “Abbiamo raccolto dai cittadini quasi tre milioni di richieste in sole due settimane. “Domande selezionate” di cittadini si sono alternate con quelle dei reporter.

 

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di Laura Ferrari - 19 Dicembre 2025