90 miliardi all'Ucraina
Prestito Ue a Kiev senza usare gli asset russi: c’è l’accordo. Meloni: ha prevalso il buon senso
Sulla questione del finanziamento del fabbisogno dell’Ucraina “ha prevalso il buonsenso”. Lo sottolinea la presidente del Consiglio Giorgia MELONI, nella notte a Bruxelles al termine del Consiglio Europeo che ha deciso di finanziare Kiev con un prestito da 90 miliardi di euro per il 2026-27.
“Sono soddisfatta dei risultati di questo Consiglio Europeo – afferma Meloni – nei quali ho portato le posizioni alle quali chiaramente ero vincolata anche dalla risoluzione parlamentare, dalla posizione portata ieri in Parlamento, particolarmente su due temi che per noi erano più importanti”. Il primo, continua, “era quello di garantire il necessario supporto all’Ucraina per i prossimi due anni, ma di farlo con una soluzione sostenibile sul piano giuridico e sul piano finanziario. Sono contenta che abbia prevalso il buon senso, che si sia riusciti a garantire le risorse che sono necessarie”, ma che si sia riusciti “a farlo con una soluzione che ha una base solida sul piano giuridico e finanziario”, conclude.
Il tema degli asset congelati alla Russia
Il tema degli asset congelati alla Russia, ha aggiunto la premier, “rimane nelle conclusioni. Ricordo che la decisione più importante l’abbiamo già presa qualche giorno fa, quando abbiamo immobilizzato gli asset garantendo che non vengano restituiti”. Nelle conclusioni, ha riferito ancora, “si dice che l’Unione Europea, chiaramente seguendo la normativa, lo Stato di diritto eccetera, si riserva anche di considerare l’uso di questi asset, soprattutto per ripagare il prestito che dovrà fare. Ma questo è un ‘ongoing’, un lavoro che deve ancora andare avanti”, ha concluso.
A cantare vittoria, al termine del vertice, è stato il premier belga Bart De Wever, che si è sempre opposto all’uso degli asset russi, così come la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. . Anche il primo ministro ungherese Viktor Orban ha potuto cantare vittoria. “La proposta sul congelamento dei beni russi è morta. Ci sono abbastanza Stati membri contrari da formare una minoranza di blocco – aveva detto questa mattina prima del vertice -. Alcuni potrebbero fare un altro tentativo, ma non c’è alcuna possibilità di ottenere la maggioranza”.
Nonostante le loro dichiarazioni, non possono cantare vittoria né la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, né il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, che avevano sempre espresso il loro favore per il prestito di riparazione basato sugli asset russi.