L'impatto sul Pil
Pnrr, Foti tira le somme: “Raggiunti tutti gli obiettivi, il Sud è diventato la nuova locomotiva del Paese”
In un colloquio al quotidiano il Mattino il Ministro traccia un bilancio del lavoro portato avanti finora dall'Esecutivo e ricorda come con il Piano di ripresa e resilienza "’impatto sul Pil aumenta anno dopo anno e arriverà fino a 1,9 punti nel 2027"
Il ministro per gli Affari Europei, Tommaso Foti, ne è sicuro: L’Italia è perfettamente in linea con le scadenze europee e ha completato il 64% del percorso Complessivo del piano. E numeri alla mano «la relazione della Corte dei Conti sullo stato di attuazione del Pnrr conferma che sta procedendo spedito e che tutti i 32 obiettivi europei previsti per il primo semestre 2025 sono stati raggiunti». In un colloquio con Il Mattino, l’esponente del governo Meloni traccia un bilancio positivo sull’avanzamento dei progetti nazionali del piano di ripresa e resilienza, sottolineando che «Sono i dati a parlare per noi. La Corte certifica anche una forte accelerazione della spesa. Dal 31 agosto registriamo una crescita di circa 3 miliardi al mese».
Cifre dalle quali emerge anche una importante previsione di crescita per l’Italia , perché per Foti «Il Pnrr sta dando un contributo concreto in tal senso: l’impatto sul Pil aumenta anno dopo anno e arriverà fino a 1,9 punti nel 2027. Una conferma che gli investimenti stanno producendo risultati reali sull`economia e che la strada intrapresa dal Governo Meloni è quella giusta».
Attenzione particolare verso il sud
L’attenzione si concentra soprattutto sul Mezzogiorno perché è qui che si giocherà anche la prossima partita dei fondi della Coesione, destinati per il solo FSC all`80% proprio al Sud. La Svimez attraverso il suo Rapporto 2025 ha dimostrato, con una oculata e meticolosa analisi, che è stato il Pnrr a permettere al Sud di diventare la nuova locomotiva del Paese, crescendo più della media nazionale negli ultimi tre anni e candidandosi a fare altrettanto anche nel 2026. Foti osserva che «Il dato più confortante è che al Sud è possibile investire sulle filiere strategiche per l`intero Paese, dal farmaceutico all`aerospazio, offrendo opportunità di lavoro ben retribuito a sempre più laureati meridionali e garantendo loro un buon motivo per non costringerli ad emigrare».
Riforma portata avanti da Fitto apre opportunità e scenari significati
Non è finita, perché con la riforma di medio termine della Coesione UE, portata avanti dal commissario italiano ed ex ministro Raffaele Fitto, ha messo a disposizione di Regioni e Amministrazioni centrali di tutti gli Stati membri per rimodulare su obiettivi più immediati (acqua, casa, energia, occupazione e difesa) risorse già programmate, aprendo così opportunità e scenari significativi per il Sud: «Entro il 31 dicembre le proposte dovranno essere trasmesse a Bruxelles che con l`inizio del nuovo anno potrà già destinare le risorse richieste. Per questo la nuova Politica di Coesione impatterà già l`attuale ciclo 2021-27 e sarà ancora più sfidante anche perché in futuro non avremo la certezza di disporre delle stesse attuali risorse e soprattutto non sarà possibile replicare i fondi Pnrr». Per questo «Il prossimo quadro finanziario pluriennale dell’UE dovrà fare delle scelte e non è detto che si troverà un accordo tra i Paesi membri. Dunque, dobbiamo preoccuparci di un piano B, che vuol dire sin da ora indirizzare meglio le risorse, in un`ottica di condivisione delle priorità tra Governo, Regioni, Amministrazioni centrali e territori».
Pnrr può essere modello per la nuova Coesione
«La lezione del Pnrr ci dice che il Piano può diventare un modello della nuova Coesione perché lavorare per obiettivi, verificare il livello delle performance e adeguare la spesa alle esigenze di questo mutato scenario, come è accaduto per il Pnrr, diventerà sempre più indispensabile».