Bilancio da incorniciare
2025, l’anno d’oro dei mercati: rating, spread, Borsa da record, Pil pro-capite. L’Italia del governo Meloni va
Nel 2025, l’Italia ha riacquisito non soltanto grande importanza internazionale a livello politico, ma anche economico. Basti pensare al grande distacco registrato dal nostro Paese sul Pil pro capite, che ha battuto Inghilterra, Francia e Spagna. Insomma, la misura della ricchezza media italiana ha superato tutti gli Stati progressisti, che già ad agosto 2025 non si trovavano in una “botte di ferro” economicamente. Ma la nostra competitività ha raggiunto un altro risultato importante anche sul versante occupazionale: a settembre di quest’anno, dall’Inps, sono stati registrati 357mila nuovi posti di lavoro nel settore privato.
Inoltre, nel corso dei primi nove mesi del 2025, le attivazioni di rapporti di lavoro incentivati registrano una crescita significativa pari al +20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In totale, le assunzioni attivate nel 2025 dai datori di lavoro privati fino a settembre sono state 6.162.000. Non bisogna dimenticar che, secondo i dati Istat, Dal 2023 al 2025 le donne professioniste sono aumentati di 297mila unità: attualmente l’occupazione femminile è al 54,2% secondo i numeri aggiornati ad ottobre.
Un 2o25 di successi economici per l’Italia grazie al governo Meloni: Moody’s e il rating
Dopo 23 anni, a novembre 2025, Moody’s ha promosso i nostri conti pubblici, alzando il rating a Baa2 e con un outlook che è passato da positivo a stabile. Come ha spiegato l’agenzia di rating, il rialzo è motivato “dall’azione di governo sulle riforme economiche”.Ma i successi finanziari non finiscono qui: S&P Global Ratings aveva promosso l’Italia da BBB a BBB+ lo scorso aprile, con una conferma a ottobre, poi Fitch Ratings aveva effettuato lo stesso upgrade a settembre mentre DBRS aveva alzato il giudizio a ‘A (low)’ con prospettive stabili. Alla fine Scope, il 31 ottobre, aveva portato a positivo l’outlook italiano sul rating BBB+.
Il Pil italiano, gli investimenti del Pnrr e i consumi: un anno stellare
Per il 2025 il Pil italiano è previsto in aumento di circa lo 0,5%‑0,6%, per poi velocizzarsi intorno allo 0,8% nel 2026, dopo la crescita vicina allo 0,7% del 2024. Ebbene, nel rapporto dell’Istat sulle “Prospettive per l’economia italiana”, per il nuovo anno la penisola sembra viaggiare su un sentiero sicuro all’insegna dello sviluppo. Le esportazioni mostrano una incremento contenuto ma positivo, stimato intorno a +0,8% nel 2025 e a +1,6% nel 2026. Quanto al versante occupazionale, le unità di lavoro sono attese in crescita più del Pil, con incrementi di circa +1,3% nel 2025 e +0,9% nel 2026 e un tasso di disoccupazione che calerebbe verso il 6,2% nel 2025 e il 6,1% nel 2026. E infine è il turno degli investimenti, che simboleggiano uno dei punti di forza del quadro previsivo: dopo un 2024 debole, la crescita arriverebbe attorno al +2,8% nel 2025 per stare vicina al +2,7% nel 2026.
Borsa, record storico dal 2000
Notiziona dell’ultim’ora: la chiusura del 2025 con un rialzo superiore al 30% – il migliore risultato dall’anno 200- , consacra Piazza Affari come una delle Borse più performanti al mondo. Dopo oltre vent’anni, l’Italia torna protagonista nei mercati finanziari internazionali: “non un rimbalzo temporaneo, ma una rivalutazione strutturale del sistema economico nazionale, fondata su stabilità politica, disciplina di bilancio e fiducia nel futuro”. Così sottolinea l’europarlamentare Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia, co-presidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo. “Nel triennio 2023-2025 la Borsa Italiana si è collocata stabilmente tra le migliori d’Europa e del mondo, dimostrando una crescita solida e continuativa. Un risultato che nasce da fondamentali economici robusti e da un contesto politico finalmente stabile. I mercati hanno premiato l’Italia per la credibilità del Governo, il lavoro serio sui conti pubblici, la riduzione del rischio percepito e una linea economica orientata alla responsabilità e alla crescita”. Puo bastare.