La cucina più buona
Pasta alla norma, olive ascolane, babà, coratella in agrodolce: ecco i piatti consigliati dai sindaci e da Ignazio La Russa (video)
Il Secolo d'Italia ad Atreju ha chiesto ai primi cittadini presenti a Castel Sant'Angelo di indicare una specialità locale nelle ore in cui i piatti tipici italiani diventano ufficialmente patrimonio Unesco
Nelle ore in cui l‘UNESCO riconosce ufficialmente la cucina italiana come patrimonio dell’umanità, il Secolo d’Italia ha chiesto ad alcuni sindaci presenti ad Atreju 2025 di indicare un piatto tipico o una specialità locale, che è possibile gustare sul territorio.
Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi ha detto: “Il mio piatto del cuore è la Coratella in agrodolce, perché è un piatto che sa di tradizione, di famiglia. Lo mangiamo per colazione a Pasqua e il giorno di Natale, due momenti in cui ci si raccoglie e si sta insieme e si respirano quei profumi antichi che hanno fatto grande e che fanno grande l’Italia”.
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, invece ha ricordato che “il cibo da noi è tutto. Abbiamo la pizza, patrimonio universale Unesco. La pizza napoletana è il simbolo della cucina del nostro territorio. Un cibo conosciuto in tutto il mondo. Quando si viene a Napoli si capisce che mangiare è vita. Un altro esempio è il babà napoletano, patrimonio della cucina italiana. Questo dolce è parte della nostra storia e della nostra cultura”.
Nel video del Secolo d’Italia ci sono anche i suggerimenti di Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli; Enrico Trantino, sindaco di Catania; Matilde Celentano, sindaco di Latina.
Special guest il presidente del Senato, Ignazio La Russa che con orgoglio ha ricordato: “Se l’Italia è diventata così importante per la sua cucina, una grossa fetta di merito spetta sicuramente alla Sicilia. Non solo per i dolci, come la Cassata, ma penso alla pasta alla norma, la mia preferita. L’Italia è riuscita, con ingredienti poverissimi, a creare eccellenze infinite. I nostri progenitori, pur soffrendo problemi economici, riuscivano a creare piatti splendidi con quello che avevano nell’immediata vicinanza”.