Oltre i pantheon
Non solo libri: la proposta culturale di Atreju è la migliore risposta alla spocchia della sinistra
Tra gli ambiti in cui la sinistra (a torto) ritiene di aver sempre avuto e di continuare a mantenere una tutta da dimostrare egemonia intoccabile, c’è sicuramente quello della cultura. Senza voler entrare in disamine approfondite su quanto tale assunto sia errato sotto diversi punti di vista, sia storici sia squisitamente culturali, a dimostrare che la destra può anche in questo campo dire con successo la sua, ci sono una serie di iniziative e proposte di tutto rispetto.
Diversi ed apprezzabili esempi arrivano nello specifico da Atreju: il programma della kermesse di Fratelli d’Italia in corso nei giardini del Colosseo, infatti, è ricchissimo di appuntamenti culturali. In quest’ottica valgono i diversi affollati incontri che si sono svolti nei giorni scorsi, in cui sono stati presentati libri di particolare interesse: tra essi, il 6 dicembre, quello in cui si è parlato dei volumi di Barbara Saltamartini e Anna Paola Concia, intitolati rispettivamente Belle Ciao! Come Giorgia Meloni e la destra hanno mandato in tilt il femminismo (Historica edizioni, 2025) e Quel che resta del femminismo (Liberilibri, 2025).
Sempre il 6 dicembre, Daniele Sabatini ha parlato del suo Iubilaeum nostrum. Il Giubileo dei due papi (Eclettica, 2025). Nei giorni successivi è poi stata la volta di Giorgia. Onorare le radici, pensare il domani (Bonfirraro, 2025) di Alessandro Iovino e di Il Verminaio: l’inchiesta sui dossier dell’Antimafia (Baldini e Castoldi, 2024), firmato a quattro mani dalle giornaliste Brunella Bolloli e Rita Cavallaro. E ancora: il 10 dicembre Giuseppe Benedetto ha parlato del suo Non diamoci del tu. La separazione delle carriere (Rubettino, 2022) ed Emanuel Cosmin Stoica di Scomodo come la verità (Pubblicazione Indipendente, 2025).
Molti altri incontri di presentazione di libri, di argomento e tematica estremamente vari, si sono svolti nel prosieguo della manifestazione. Tra essi La gaia incoscienza. Immaginario del tecnopotere (Luiss University press, 2025) di Guerino Nuccio Bovalino, Come il tralcio alla vite. La sfida di rimanere in cammino con Dio (Rizzoli, 2025) di Nicoletta Romanoff, Ambrogio Fogar. Le mille straordinarie vite dell’ultimo grande sognatore (Infinito edizioni, 2025) di Lorenzo Grossi, La Cina ha vinto (Feltrinelli, 2025) di Alessandro Aresu, La verità è un fuoco (Garzanti, 2025) di Agnese Pini, Le querce non fanno limoni (Rizzoli, 2025) di Chiara Francini, Il nuovo Medio Oriente. Il declino della Mezzaluna Sciita (Belforte Salomone, 2025) di Giovan Battista Brunori.
Troppo lungo, in questa sede, entrare nel dettaglio di ognuno dei titoli di cui il pubblico di Atreju ha avuto modo di sentir parlare. Al di là della semplice citazione ne abbiamo scelti due, come esempi di un programma librario come detto molto articolato. Il primo è Non ci avete fatto niente (De Agostini 2023) di Tina Montinaro. Si tratta di un libro dedicato anche e forse soprattutto ai ragazzi, in cui la moglie del capo scorta di Giovanni Falcone racconta la storia di suo marito Antonio, «un ragazzo vivace che odia le ingiustizie e non sa stare con le mani in mano. Per questo – si legge nella quarta di copertina – quando entra in polizia non si accontenta degli incarichi più semplici ma impara in fretta e chiede di essere trasferito a Palermo, negli anni in cui la lotta alla mafia è più accesa che mai e la città è in guerra. Lì ci sono uomini impegnati a cambiare le cose e Antonio, innamorato del proprio lavoro, vuole fare la sua parte: presto diventerà uno degli agenti della scorta di Giovanni Falcone». E con lui condividerà una sorte drammatica: anche Antonio – che come Falcone credeva nella giustizia e nello Stato – e i suoi colleghi, infatti, vengono uccisi a Capaci, nel maggio 1992.
Il secondo è Charlie Kirk. La fede, il coraggio, la famiglia (Passaggio al bosco, 2025) di Gabriele Caramelli. L’autore nel suo saggio fa un approfondito ritratto del giovane conservatore statunitense, ucciso mentre parlava agli studenti universitari di Orem, nello Utah, il 10 settembre 2025. Kirk, spiega l’autore, «ha sfidato il pensiero unico là dove nasce: nei campus universitari. Con la parola come unica arma, ha difeso Dio, la patria e la famiglia, affrontando con coraggio l’odio ideologico e il conformismo culturale del suo tempo». Le pagine di Caramelli, che ripercorrono la vita di Kirk e ne spiegano missione e progetti, sono «un pamphlet che è insieme biografia e manifesto: il racconto di un uomo che non ha ceduto al conformismo e ha pagato il prezzo più alto per la libertà, lasciando in eredità il suo coraggio».
Atreju 2025 però, culturalmente parlando, non è “solo” libri. Da citare, a dimostrazione di quanto segnalavamo all’inizio di questo pezzo (la volontà e la capacità della destra di dire la sua con competenza, curiosità e varietà di temi ed approcci), alcuni appuntamenti che integrano e completano la proposta della kermesse di Fratelli d’Italia. Innanzitutto l’incontro che si è tenuto il 9 dicembre, che già dal titolo, Pasolini e Mishima: poeti fuori dagli schemi, dice molto quanto all’interesse. Moderato dalla giornalista Annalisa Chirico e introdotto da Alessandro Amorese (deputato e Responsabile dipartimento iniziative editoriali di Fratelli d’Italia), ha visto susseguirsi gli interventi di Alessandro Giuli (Ministro della Cultura), Eugenia Roccella (Ministro per la Famiglia, la Natalità e le pari opportunità), Federico Mollicone (deputato FdI e Presidente Commissione Cultura) e degli scrittori Camillo Langone e Davide Rondoni. Da citare, infine, il Caffè letterario del 10 dicembre: Gabriele D’Annunzio: una vita inimitabile, dialogo con l’attore e conduttore Edoardo Sylos Labini, al quale hanno partecipato Gianpietro Maffoni (senatore FdI, Segretario di presidenza del Senato) e Riccardo Zucconi (deputato FdI, Segretario di Presidenza della Camera dei deputati).