Governare i flussi è possibile
Migranti, Meloni: “Drastico calo di arrivi in Europa, siamo sulla strada giusta. Il Piano Mattei è ora strategia internazionale (video)
Intervento integrale della presidente del Consiglio italiano alla seconda Conferenza internazionale dell'Alleanza globale organizzata da Ursula von der Leyen
Di seguito il testo integrale del discorso pronunciato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in video-collegamento con la Conferenza Internazionale Globale contro il traffico di migranti organizzata a Bruxelles
Cari colleghi, buongiorno a tutti!
Mi spiace davvero molto di non essere riuscita ad essere con voi oggi a Bruxelles, ma non potevo far mancare il mio contributo, seppur da remoto, ai lavori di questa seconda Conferenza internazionale dell’Alleanza Globale contro il traffico di migranti.
Voglio rivolgere il mio saluto a tutti voi, e desidero rivolgere un ringraziamento particolare al Commissario Brunner e alla Presidente von der Leyen, anche per l’importante annuncio che ha appena fatto.
È un’iniziativa, quella che celebriamo oggi, che nasce da un presupposto di fondo, ovvero che è possibile governare i flussi migratori e che esiste un’alternativa concreta e realizzabile all’immigrazione illegale di massa e al traffico di esseri umani. È un’alternativa che mette al primo posto la legalità, che non vuole lasciar scampo alle organizzazioni criminali che lucrano sul legittimo desiderio delle persone di vivere migliori condizioni di vita e che intende costruire un modello di cooperazione e sviluppo in grado di affrontare le cause profonde della migrazione.
L’Italia crede fortemente in questa Alleanza e la sostiene con convinzione, perché gli obiettivi che si pone coincidono con l’approccio che l’Italia sta portando avanti da tempo. Approccio che, per ottenere risultati concreti, ha bisogno della più ampia collaborazione. È il motivo per il quale uno dei nostri focus è sempre stato quello della dimensione esterna.
Oggi, ad esempio, il Piano Mattei per l’Africa, che è un’iniziativa che il Governo italiano sta portando avanti, non è più un’iniziativa solo italiana, ma è diventata una strategia europea e internazionale, che può contare su sinergie strutturate a vario livello. Come quella che abbiamo consolidato – e voglio ringraziare ancora una volta Ursula von der Leyen per il lavoro che abbiamo fatto, e che stiamo facendo, insieme -, con il Global Gateway dell’Unione europea. È una cooperazione che vale già oltre un miliardo e 200 milioni di euro e che si pone l’obiettivo di realizzare nel Continente africano progetti e investimenti capaci di generare uno sviluppo economico e sociale stabile e duraturo nel tempo. Ma è un impegno che l’Italia sta portando avanti anche con il Processo di Roma per la Migrazione e lo Sviluppo, al quale molti di voi già assicurano il proprio contributo e che si sta rivelando uno strumento molto efficace per coordinare, ad esempio, gli sforzi collettivi sul fronte dei rimpatri volontari assistiti.
L’Italia ha lavorato anche per proporre soluzioni innovative, che oggi sono guardate con sempre maggiore interesse e stanno progressivamente diventando patrimonio comune. Mi riferisco prima di tutto al Protocollo che abbiamo sottoscritto con l’Albania – saluto e ringrazio il Ministro dell’Interno Kociu, che è con voi oggi a Bruxelles – per processare in territorio extra UE ma sotto giurisdizione europea le richieste di asilo e le procedure di rimpatrio.
Questo modello ha fatto da apripista a livello europeo.
Lo dimostra l’accordo raggiunto pochi giorni fa dai Ministri dell’Interno UE sull’introduzione del concetto di Paese terzo sicuro e sulla lista europea di Paesi di origine sicuri, oltre che sul nuovo Regolamento “rimpatri”, che prevede proprio la possibilità di istituire nei Paesi terzi dei “return hubs”. Scelte nelle quali abbiamo creduto fin dall’inizio, perché siamo convinti che garantiranno procedure più rapide e certe, oltre che rappresentare un efficace strumento di deterrenza nei confronti di chi ha fatto della tratta di esseri umani un business ignominioso.
E, sempre in questa logica, rientra la decisione di avviare una riflessione sulla capacità delle Convenzioni internazionali di affrontare le sfide della moderna migrazione irregolare e della sicurezza. È una proposta che ha raccolto via via sempre più adesioni e che ora sta prendendo corpo in un primo dibattito a livello politico nel Comitato dei Ministri a Strasburgo, trovando formalizzazione in una dichiarazione politica promossa da Italia e Danimarca e sottoscritta da 27 Nazioni, cioè oltre la metà del Consiglio d’Europa.
I risultati raggiunti in questi anni ci incoraggiano ad andare avanti, e ci dicono che la strada intrapresa è quella corretta. La drastica riduzione dei flussi migratori illegali verso l’Europa e la sensibile riduzione dei morti e dei dispersi nel Mediterraneo, insieme a progetti di formazione e migrazione legale, sono la prova che la nostra cooperazione funziona e che gli sforzi che abbiamo portato avanti insieme stanno andando nella direzione giusta. Dobbiamo ora lavorare per consolidare questi sforzi, rinnovando il nostro impegno sui tre pilastri che caratterizzano l’azione di quest’Alleanza: la prevenzione, il contrasto, le alternative all’immigrazione illegale.
E io credo che uno degli aspetti su cui possiamo fare la differenza – se lavoriamo ancor di più insieme – sia quello della cooperazione investigativa e giudiziaria. È fondamentale mantenere il focus sui flussi finanziari, ma anche dotarci di strumenti nuovi per colpire nel vivo la redditività e l’operatività dei trafficanti. In questo senso, l’Italia ha accolto con favore il rafforzamento del mandato di Europol e guarda con attenzione al nuovo regime sanzionatorio contro i trafficanti presentato dalla Commissione europea, in complementarità con il potere giudiziario e le differenti Convenzioni internazionali in materia.
Cari colleghi, cari amici, oggi rinnoviamo il nostro impegno comune per combattere i trafficanti di esseri umani e debellare quella che è a tutti gli effetti una nuova e inaccettabile forma di schiavitù. Lo faremo con fermezza e convinzione, perché la bussola che ci guida è la difesa della dignità umana. Questa è la missione dell’Italia, e io sono convinta che è anche la vostra missione. Quindi, vi ringrazio molto e grazie, Ursula, per aver convocato la conferenza.