Vittoria dell'esecutivo
Migranti, batosta per la sinistra: la Consulta dà ragione al governo. Sì alla competenza delle Corti d’Appello sui trattenimenti
Sara Kelany: "La Corte costituzionale, rigettando i ricorsi contro la norma, conferma che avevamo pienamente ragione. E fa naufragare in un bicchier d’acqua le polemiche portate avanti per settimane da associazioni, Ong e parte della magistratura". Respinte le accuse di incostituzionalità e le critiche di opposizione e Anm
Un altro regalino sgradito alla sinistra arriva sul tema migranti. Un altro successo di fine anno. La Consulta dà ragione al governo: non è contraria alla Costituzione la norma varata dall’esecutivo Meloni che nel novembre dello scorso anno spostò dai tribunali alle Corti d’appello la competenza a decidere sui trattenimenti dei migranti nei centri di accoglienza,. Ad incartare il “regalino” è la Corte Costituzionale. La norma era stata varata dalla maggioranza dopo le ondate di decisioni prese dal tribunale di Roma che avevano annullato i trasferimenti in Albania di una serie di extracomunitari irregolari. A firmare le sentenze era stata tra l’altro Silvia Albano, esponente di punta di Magistratura democratica, ospite ad Atreju poche settimane fa. La decisione del governo era stata il pretesto per le opposizioni per fare cagnara.
Migranti, le accuse di sinistra e Anm non accolte dalla Consulta
Sinistra e Associazione nazionale magistrati accusarono il governo di stravolgere le norme; e soprattutto di voler affidare le decisioni a magistrati tradizionalmente più moderati: quelli in servizio nelle Corti d’appello. A questo “muro” si era aggiunto nell’ottobre scorso una ordinanza della Corte d’appello di Lecce. Che aveva sollevato la questione di incostituzionalità della norma; che secondo i giudici pugliesi violerebbe ben sette articoli della Costituzione; nonché la Convenzione per i Diritti dell’Uomo e la Carta fondamentale dell’Unione europea. Invece con la decisione depositata nella serata di lunedì e firmata dal presidente Giovanni Amoroso e dal giudice estensore Maria Rosaria San Giorgio, la Consulta dà ragione al governo su tutta la linea.
La Consulta: il decreto del governo Meloni legittimo
La Corte spiega che il decreto del governo Meloni e il voto di ratifica del Parlamento rientrano in pieno nei poteri discrezionali del potere politico. Viene respinta anche la tesi secondo cui la nuova legge affiderebbe la decisione a giudici incompetenti; togliendo la competenza alle sezioni specializzate dei tribunali per affidarla alle Corti d’appello: “La Consulta – si legge nel comunicato – non ha ritenuto fondata neppure la censura con cui era stata denunciata la irragionevolezza della sottrazione di una delle materie della protezione internazionale al giudice appositamente istituito e specializzato nella trattazione delle correlate controversie, per affidarla ad un giudice non specializzato, né tenuto a specializzarsi”. La soddisfazione del governo e di Fdi è riassunta da Sara Kelany, responsabile del dipartimento Immigrazione.
Kelany: “Naufragano le polemiche di Ong e parte della magistratura”
“All’epoca dell’approvazione della norma sullo spostamento delle competenze per le convalide dei trattenimenti alle Corti d’Appello, le sinistre ci attaccarono ferocemente- ricorda-. Affermando che avremmo voluto cambiare il giudice naturale. E dicendo che la norma sarebbe stata costituzionalmente illegittima. Oggi la Corte costituzionale, rigettando i ricorsi avverso la norma, conferma che avevamo pienamente ragione. E fa naufragare in un bicchier d’acqua le polemiche portate avanti per settimane da associazioni, Ong e parte della magistratura; da cui è scaturito il ricorso alla Consulta”. Dunque, “si tratta, quindi, di un provvedimento corretto, che affida la decisione di convalida ad un giudice di livello superiore; prevedendo in parallelo correttivi volti ad evitare un possibile sovraccarico per gli uffici. Le sinistre -conclude Kelany- ricevono un’altra sonora batosta. Mostrandosi ancora una volta mosse da un’ideologia immigrazionista che ha causato all’Italia solo danni evidenti. La serietà delle politiche migratorie di questo governo, invece. ottiene costanti riconoscimenti. Continueremo ad andare avanti senza arretrare di un millimetro”.