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Manovra, frustrazioni di fine anno della sinistra: campionario di castronerie e insulti della disperazione

A un passo dall'approvazione

Manovra, frustrazioni di fine anno della sinistra: campionario di castronerie e insulti della disperazione

Politica - di Gabriele Alberti - 27 Dicembre 2025 alle 15:35

Con l’approvazione in Senato della manovra di bilancio 2026, il Governo guidato da Giorgia Meloni compie un passo decisivo verso l’approvazione definitiva entro fine anno. Una manovra costruita con serietà e responsabilità, che mette al centro famiglie, imprese, lavoratori e futuro; senza cedere alla tentazione dei bonus a pioggia che hanno segnato stagioni passate e senza scaricare il peso sulle generazioni future. Pertanto alla sinistra in coro non restano che le frustrazioni di fine anno: ossia le lamentazioni fuori tempo e fuori luogo. una campionario sempre interessante (e divertente) per sottolineare il peso nullo dato dalle opposizioni in modalità “critica senza proposta”, tra iperboli e denigrazioni sopra le righe del buon senso.

M5S senza ritegno: “Ridicolo il taglio del cuneo…”

Una delle castronerie più macroscopiche parte da Gianmauro Dell’Olio (M5s), che definisce “ridicolo il taglio del cuneo fiscale”. Ricordiamo che tagliare il cuneo fiscale per tredici milioni di lavoratori, riducendo l’aliquota Irpef dal trentacinque al trentatré per cento per i redditi fino a cinquantamila euro è una delle qualità maggiori della Legge di Bilancio. Che ha reso strutturale il taglio del cuneo agli stipendi più bassi realizzata lo scorso anno. L’esponente grillino ha nostalgia dei bonus a pioggia stile rdc… Usa il termini “ridicolo” in modo molto incauto verso se stesso…

Chiara Braga, schizzi di veleno: “Governo travolto dalla sua incapacità”

Stessa castroneria arriva dal Pd: “La manovra del Governo colpisce direttamente famiglie e ceto medio, senza offrire risposte concrete al caro vita e alla perdita di potere d’acquisto”. Il contrario della legge di Bilancio e una figuraccia: il 2025 è stato un anno a cui hanno arriso tutti i fondamentali economici. Leggere i resoconti di Milano Finanza per credere. A parlare è Ubaldo Pagano, capogruppo Pd nella Commissione Bilancio della Camera. Ma a schiumare rabbia su X è  la sua capogruppo alla Camera, Chiara Braga: “la manovra  del Governo Meloni è modesta e mediocre, senza visione; fa cassa con chi già fatica. Si sentono investiti dalla storia – aggiunge con uno schizzo di veleno-:  ma invece saranno travolti dalla loro incapacità e dal dilettantismo di chi non ha mantenuto una sola promessa”.

L’incredibile Pd: “Italia in un vicolo cieco”

Sinistra su Marte: è il caso del dem Andrea Casu:  “Giorgia Meloni getta la maschera con la manovra delle promesse tradite. Stanno spingendo l’Italia in un vicolo cieco, dove crescono solo le diseguaglianze. Per questo, anche alla Camera, continueremo a batterci”. Vicolo cieco proprio non si direbbe: il parlamentare legga le cronache dei quotidiani finanziari stranieri soprattutto. E si riconnetta con la realtà di una manovra che mantiene i conti in ordine per rendere l’Italia credibile. Non è poco.

Un’idea nuova: le dimissioni di Giorgetti

C’è poi un sempreverde: le dimissioni del ministro Giorgetti. A pronunciare la frase della disperazione a tre giorni dall’approvazione definitiva della manovra attesa presumibilmente il 30 prossimo è Stefano Bonaccini: manovra “inutile, persino dannosa. Non prevede alcuna misura per la crescita, che sarà pari allo zero anche nei prossimi tre anni: la peggiore tra tutti i 27 Paesi europei- azzarda- . Con questo governo l’Italia continua a perdere competitività e attrattiva”.  Poi alla Stampa, l’eurodeputato e presidente del Pd, aggiunge veleno: “E un ministro importante come Giorgetti, che viene commissariato dal suo partito, in un Paese normale si dimetterebbe un minuto dopo”.

Matteo Ricci il peggiore: “La manovra più inutile della storia italiana”

Matteo Ricci la spara grossissima da Omnibus su La7: “Manovra? La più inutile e litigiosa della storia italiana. Avremmo voluto una politica economica diversa sul fronte europeo, sulla sanità e sull’istruzione pubblica, così come avremmo voluto degli investimenti”. Già , faccia un esame di coscienza l’ex sindaco di Pesaro sconfitto alle urne da Acquaroli in Regione Marche. I suoi desiderata avrebbero potuto essere accolti se non ci fosse la voragine del superbonus: misura grillina approvata dal governo di larghissime intese di cui il suo Pd era magna pars….Per questo abbiamo premesso che si tratta di “frustrazioni” di fine anno. Il tutto mentre in concomitanza arriva il sì alla riforma voluta dalla maggioranza della Corte dei Conti…

Grimaldi, Avs: “Manovra spietata”

Il vice presidente di AVS alla Camera Marco Grimaldi ricalca il refrain: ” Una legge che colpisce i più fragili, ignora l’emergenza salariale e alimenta l’economia di guerra. È una scelta di classe, spietata e ideologica”.

L’iter della Manovra

Intanto l’iter è segnato:  inizierà in aula a Montecitorio domenica alle 16 e sarà posta “la preannunciata” mozione di fiducia con votazioni non prima delle ore 19, si legge nel testo. Lunedì 29 la convocazione è alle 17,20 per le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia. E dalle 19 la chiama con appello nominale. Dalle 20 ci sarà l’esame del provvedimento, con prosecuzione notturna; che riprenderà martedì 30 alle 9.30. Le dichiarazioni di voto finali avverranno entro le ore 13. Di qui a martedì ne sentiremo ancora delle belle da parte di una sinistra che in questi mesi di dibattito non ha avanzato una proposta credibile e realizzabile.

 

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