"Allarmismo sorprendente"
L’oro di Bankitalia è degli italiani: l’emendamento di FdI preoccupa la Bce. Filini: la Francia ha una norma simile
«Sorprende l’allarmismo nato intorno all’emendamento presentato da Fratelli d’Italia in Senato alla legge di Bilancio, che ribadisce un principio normale e cioé che le riserve auree sono di proprietà del popolo italiano». A dirlo il deputato di Fratelli d’Italia, Francesco Filini, responsabile nazionale del programma all’emendamento a firma FdI. L’emendamento contestato alla manovra prevede infatti che l’oro e cioè le riserve auree di Bankitalia, passino sotto la proprietà dello Stato italiano.
“La Banca centrale francese dovrebbe trovarsi nella stessa situazione”
«Qualcuno, infatti, in relazione a questa misura intravede l’eventualità che sia messa in discussione l’indipendenza della Banca d’Italia o addirittura un’improbabile violazione dei trattati europei. Se così fosse, allora, anche la Banca Centrale francese dovrebbe trovarsi nella stessa situazione perché il Codice monetario e finanziario francese stabilisce esplicitamente all’articolo 141-2 che la Banca francese ha la missione di detenere e gestire le riserve in oro dello Stato».
“L’oro in Bankitalia non è delle banche ma degli italiani”: Fratelli d’Italia stana la maggioranza
«Quindi, si fa fatica a comprendere la polemica ma soprattutto non si capisce se c’è qualcuno che in Italia o in Europa sostenga che l’oro detenuto nella Banca d’Italia non sia di proprietà degli italiani. L’emendamento di Fratelli d’Italia è chiaro, non mette in alcun modo in discussione l’autonomia della Banca d’Italia, al pari della stessa normativa francese che infatti non è mai stata intesa come lesiva dell’autonomia della Banca francese».
La “curiosa” domanda della Bce sull’oro italiano
«Non è chiaro alla Bce quale sia la concreta finalità della proposta di disposizione. Per questo motivo, e in assenza di spiegazioni in merito alla finalità della proposta di disposizione, le autorità italiane sono invitate a riconsiderare la proposta di disposizione, anche al fine di preservare l’esercizio indipendente dei compiti fondamentali connessi al Sebc della Banca d’Italia ai sensi del trattato». È quanto dichiarato nero su bianco dalla Banca centrale europea, in un parere inviato al governo italiano ieri, 2 dicembre, e pubblicato sul portale Ue (lex-europa), per quanto riguarda l’emendamento di Fratelli d’Italia alla manovra che punta a sancire che le riserve auree della Banca d’Italia appartengono al popolo.
Malan: l’oro di Bankitalia è degli italiani, va stabilito un atto di principio
La Bce dice che non è chiara la finalità dell’emendamento? «È una domanda curiosa», commenta il capogruppo di FdI al Senato Lucio Malan. «Per noi si tratta di stabilire un atto di principio – prosegue Malan – infatti è una norma di interpretazione autentica che stabilisce che è sempre stato del popolo italiano, poi sappiamo benissimo che è gestito e detenuto dalla Banca d’Italia, rientra in certe dinamiche finanziarie che vanno al di là dell’Italia, sappiamo molto bene ma la proprietà è del popolo italiano». «L’interlocuzione con la Bce – conclude il presidente dei senatori di FdI – è d’obbligo per le norme comunitarie ma ci aspettavamo anche dall’opposizione una cosa diversa: tutt’al più dire che è inutile perché è ovvio. Ma il fatto che in molti dicano che non è ovvio rende particolarmente interessante portarlo avanti».
Dopo il parere della Bce «aspettiamo un’ulteriore riformulazione del ministero dell’Economia e delle Finanze», ha annunciato il relatore alla manovra, Guido Quintino Liris, al termine di una riunione del gruppo Fratelli d’Italia sulla legge di bilancio.