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Il Guardasigilli

L’annuncio di Nordio: “Dopo il referendum metteremo mano al processo penale: garantismo e certezza della pena”

Il Ministro: "Metteremo subito mano al processo penale che vogliamo riportare ai suoi primordi ispirati a una medaglia d'argento della Resistenza, che era il professor Vassalli"

Politica - di Paolo Desideri - 20 Dicembre 2025 alle 17:24

Dopo il referendum sulla separazione delle carriere, previsto per marzo prossimo, il governo metterà mano alla riforma del processo penale. L’obiettivo è quello di rendere il processo più garantista, di assicurare una certezza delle pena e di puntare alla riabilitazione del condannato Tutti principi inseriti nella Costituzione che oggi il ministro della giustizia, Carlo Alberto Nordio.

Le parole di Nordio

Dopo la parentesi del referendum “metteremo subito mano al processo penale che vogliamo riportare ai suoi primordi ispirati a una medaglia d’argento della Resistenza, che era il professor Vassalli”: lo ha ribadito ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in un video-intervento alla giornata conclusiva congresso di Nessuno tocchi Caino nel carcere Beccaria a Milano. “Vi assicuro che stiamo lavorando per un nuovo codice di procedura penale che enfatizzi i momenti del garantismo”, ha aggiunto il ministro.

Garantismo e certezza della pena

Il ministro ha auspicato “la certezza di una pena che però deve essere umana e non contraria al senso dell’umanità e la rieducazione del condannato”. “Questi principi spero che troveranno attuazione in questa legislatura e l’esito del referendum dovrebbe facilitarle”, ha aggiunto Nordio. Per il Guardasigilli “la presunzione di innocenza in Italia è vulnerata in modo intollerabile”. “Noi abbiamo riformato i criteri per l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare introducendo l’interrogatorio preventivo e tra qualche mese entrerà in vigore la composizione collegiale dell’organo che deve emettere l’ordinanza di custodia cautelare”, ha ricordato Nordio, “questo sarà un grandissimo vantaggio per l’affermazione della presunzione di innocenza”.

Quindicimila persone in carcere in attesa di giudizio

Nordio ha poi sottolineato un aspetto molto importante: “Teniamo conto che oggi in Italia ci sono più di 15mila persone in detenzione che non scontano una condanna definitiva e buona parte di queste poi viene scarcerata perché la loro detenzione si manifestava ingiustificata”, ha sottolineato il ministro, “su questo profilo abbiamo intenzione di intervenire proprio per limitare il più possibile la carcerazione preventiva”, ha concluso il Guardasigilli.

 

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