Il sito ha chiesto l’esecuzione di una lista di personalità accademiche israeliane che, a suo dire, erano considerate “criminali e collaboratori dell’esercito di occupazione” e “distributori di armi di distruzione di massa all’esercito israeliano”, che sono “coinvolti nell’omicidio di bambini palestinesi”.
Le personalità sotto mirino
Tra le decine di persone elencate sul sito come “obiettivi speciali” c’erano Shikma Bressler, leader delle proteste antigovernative e fisico presso il Weizmann Institute of Science, e il presidente dell’Università Ben Gurion, Danny Chamovitz.
Oltre alle ricompense per l’esecuzione, il sito offriva una ricompensa di 1.000 dollari per chi avesse posizionato cartelli davanti alle case delle vittime e di 20.000 dollari per chi avesse bruciato i loro veicoli.
Una fonte israeliana, in contatto con Il Giornale, conferma ciò che si temeva: dietro il movimento non ci sarebbe solo propaganda estremista, ma l’IRGC, il Corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica, il braccio armato del regime iraniano.
In Italia massima allerta e controllo
La crescita dell’antisemitismo, messa anche in relazione al conflitto di Gaza, allerta tutti i servizi di intelligence occidentali. L’Italia, attraverso il ministro Matteo Piantedosi, ha intensificato non solo la protezione di obiettivi sensibili (ambasciata, consolati, sinagoghe) ma ha anche aumentato il monitoraggio informatico per prevenire ogni possibile azione di violenza contro simboli israeliani e personalità che potrebbero essere vittima di azioni criminali.