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La promessa di Leo ad Atreju: “Il taglio delle tasse fino ai redditi di 60.000 euro e oltre è un obiettivo di legislatura”

Il piano del governo

La promessa di Leo ad Atreju: “Il taglio delle tasse fino ai redditi di 60.000 euro e oltre è un obiettivo di legislatura”

Politica - di Gabriele Caramelli - 12 Dicembre 2025 alle 18:04

L’economia italiana resta al centro del dibattito ad Atreju. Nel panel intitolato “Taglio delle tasse, conti in ordine e difesa del potere d’acquisto” sono intervenuti il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, il deputato di FdI Marco Osnato, il deputato del Pld Luigi Marattin e quello del Movimento 5 stelle Michele Gubitosa. Con loro hanno interloquito anche il vicepresidente di Confindustria Angelo Camilli e Marco Granelli, presidente Confartigianato imprese.

L’obiettivo principale, come ha sottolineato il vice-titolare di via XX settembre ha sottolineato che l’obiettivo principale è di andare avanti “con la riduzione delle tasse, quindi abbracciamo pure l’altra fascia, quella da 50 a 60 mila euro, portiamoli al famoso 33%”, visto che “si stanno ponendo tutte le condizioni per far sì che possiamo arrivare a questo obiettivo”. E ancora: “Noi le tasse le vogliamo tagliare e vogliamo far sì che ci sia un nuovo rapporto tra fisco e contribuenti. Questa è la nostra linea guida”.

Atreju: taglio delle tasse, conti in ordine e difesa del potere d’acquisto. Ecco il piano del governo

”Spero che nel 2026, uscendo dalla procedura di infrazione del 3%, questo è un dato da tenere presente, questo rappresenterà uno stimolo pure per riuscire a fare ulteriori interventi”, ha spiegato Maurizio Leo, per poi aggiungere che “è chiaro che si potrà fare di più, noi stiamo procedendo gradualmente”. Inoltre, ”lo spread è diminuito a 70 punti. Noi pagheremo meno interessi, fino al 2029, per 17,1 miliardi in meno” e dunque, queste risorse “potranno essere messe a servizio degli investimenti, messe a servizio della riduzione delle tasse”. Quindi la promessa in materia fiscale:  “Il nostro obiettivo è quello di andare il più possibile ad ampliare la sfera dei soggetti coinvolti” nel taglio delle aliquote fiscali. “Chi ha 60mila euro di redditi non è un ricco nababbo – ha aggiunto -: quindi portare l’aliquota al 33% anche per chi arriva a 60mila, magari spingerci oltre, è sicuramente un obiettivo di legislatura”.

A tirare la volata del disfattismo è stato Marattin, che ha affermato come il Pld voti “contro tutte le mozioni presentate, sia dalla maggioranza che dal Campo Largo. Perché tutte partono dal concetto di più soldi alla sanità”. Allora non è vero, come dice la sinistra, che il governo Meloni non investe abbastanza nella salute dei cittadini.

Forse Marattin ha dimenticato che l’esecutivo non investe soltanto nelle strutture ospedaliere, come spiega anche la Manovra del 2026. Sull’ultimo punto è intervenuto Marco Osnato, affermando di non avere “una visione salvifica della rottamazione, non sono il più grande sostenitore, ma essendo realista credo che in Italia ci sono state delle situazioni di difficoltà, per il Covid o no, in cui magari si è preferito pagare gli stipendi”. Ma non solo: “Credo che se diamo l’opportunità a chi ha dichiarato – non a chi si è sottratto al fisco – di adempiere con delle facilitazioni sia una strada abbastanza giusta”

La manovra 2026 è fatta di “serietà”

“Con una manovra di serietà abbiamo fatto un lavoro di analisi del magazzino fiscale”, ha proseguito il deputato di FdI, ricordando che “il viceministro Leo ha istituito una commissione tecnica che analizzasse questi crediti, e una buona parte, quasi la metà, possiamo considerarli inesigibili per mille ragioni. E un’opera di serietà sarà la cancellazione di quei crediti”. In conclusione, “Una restante parte, una buona metà della metà, è una sorta di Npl e si troveranno dei veicoli per provare a recuperare quanto più possibile. La restante parte è discretamente esigibile e insieme agli enti locali si proverà a recuperarla”.

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di Gabriele Caramelli - 12 Dicembre 2025