A Genova
Ilva, sindacalista Fiom-Cgil minaccia la polizia: “Andiamo a picchiarci con loro… Meloni? Ci vuol prendere con la vaselina”
“Se necessario ci andiamo a picchiare con le forze di polizia. Noi non abbiamo paura…”. Un annuncio di guerriglia, quello del sindacalista della Fiom Cgil Franco Grondona, che su Facebook ha preparato così la manifestazione di protesta prevista oggi a Genova. “Così finiamo sulle pagine dei giornali e poi sono affari del governo dire che picchiano gli operai che lottano per difendere la fabbrica e l’occupazione a Genova”, ha detto Grondona in riferimento all’ex Ilva di Cornigliano. Grondona ha chiarito l’intenzione di “mantenere i presidi e i blocchi stradali”, annunciando una marcia verso la prefettura in occasione dello sciopero generale dei metalmeccanici genovesi. Poi ha aggiunto che la proposta del governo Meloni sull’acciaieria non è una proposta, “è vaselina”. Parole eccessive, volgari, minacciose.
Il sindacalista Fiom Cgil Franco Grondona minaccia la polizia
Allarmata la reazione delle forze dell’ordine: si teme che l’obiettivo del sindacato di Landini sia innescare una reazione vigorosa da parte dei reparti delle forze dell’ordine. La manifestazione è diretta in prefettura partendo dai giardini Melis e proseguendo per ponte Pieragostini, via Degola, piazza Montano, via Cantore, via Buozzi, via Adua, via Gramsci, piazza della Nunziata, piazza Portello e piazza Corvetto.
In testa al corteo la sindaca di Genova Silvia Salis che ha chiesto agli operai di non cedere alla violenza per “non fornire un alibi”. L’attenzione delle forze dell’ordine resta comunque massima dopo le parole di alcuni rappresentanti sindacali che nei giorni scorsi non avevano escluso scontri con le forze dell’ordine. “Lo dico in italiano – ha detto lo storico segretario della Fiom-Cgil genovese, Franco Grondona – se necessario ci andiamo a picchiare con le Forze di Polizia, noi non abbiamo paura. Così andiamo sulle pagine dei giornali e poi sono fatti del Governo dire che picchia gli operai che lottano per difendere la fabbrica e l’occupazione a Genova”.