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Il “Rosicometro” di Atreju tra snobismo e spocchia: la carica degli altezzosi a cui non rimane che la stizza

Chi la spara più grossa

Il “Rosicometro” di Atreju tra snobismo e spocchia: la carica degli altezzosi a cui non rimane che la stizza

Politica - di Adriana De Conto - 15 Dicembre 2025 alle 17:23

Ad Atreju era stato instaurato il “bullometro”: resoconto dei principali insulti abitualmente rivolti alla premier via social e non. Sarebbe ora il caso di installare il “rosicometro”:  mamma mia che messe di  giudizi sprezzanti sulla kermesse politica di FdI che ha appena chiuso i battenti. Un mix si snobismo, spocchia, atteggiamento di superiorità,  di notazioni sprezzanti. L’elenco non può non iniziare da Michele Serra, che su –Repubblica ha definito la festa della destra “un’ammucchiata”. Con questa considerazione: “La lista dei partecipanti ad Atreju (secondo me da pronunciarsi al vocativo, alla romanesca: a’ Trejuuu!) è poderosa e palesemente apolitica; nel senso che raduna, a mazzi come gli asparagi, italiane e italiani di ogni risma, cultura, professione, indole”. Per lui Atreju ha mischiato le mele con le pere. Un giudizio che ha attirato l’attenzione della premier che lo ha citato definendolo “guru della sinistra. Che su uno dei soliti quotidiani ha scritto un raffinato articolo dal titolo: ‘Avanti, c’è posto’ definendo questa manifestazione un’ammucchiata”. Postilla delle premier: “Meno male che ogni volta che loro parlano male di qualcosa va benissimo”.

Altreju, Preziosi: “Meloni brava a fare cabaret”

Andiamo a Daniela Preziosi sul “Domani”: “La Meloni brava a fare cabaret”. La card social di FdI pizzica l’editorialista in evidente modalità rosicamento: “Meloni fa politica, voi fate ridere: il centrosinistra si attrezzi a parlare dell’Italia e degli italiani”. Non dimentichiamo Massimo Giannini che in questi giorni ad Otto e mezzo da Lilli Gruber ha incasellato Atreju in una parabola dispregiativa: “Nasce come festa di una setta, ora è il Festival di Sanremo”. 

Neanche citare Pascal va bene

“Livore, rabbia, vittimismo”: Francesco Bei sulla Repubblica di lunedì dimostra quanto la presenza di un “rosicometro” sia utile: difende il collega Serra “colpevole di aver colto in maniera chirurgica il carattere «consociativo» di questa festa di partito alla quale in tanti hanno detto sì «per campare»”. Come altri commentatori, non le perdonano le citazioni, sia quelle “pop” che quelle colte: “La premier, aprendo il suo intervento, ha citato una frase di Blaise Pascal sulle ragioni del cuore. Gliene suggeriamo un’altra, sempre del filosofo francese, da appuntarsi per Atreju 2026: «Dire sciocchezze per debolezza è un male comune, ma dirle di proposito è insopportabile». Ecco.

Bonelli: “La fiera dell’egoismo”

Poi, fresco fresco di giornata arriva il professor Tomaso Montanari che a “L’Aria che tira” dice: ” Schlein ha fatto bene a non andare, coi fascisti non si discute”.

I politici sono ancora più rosiconi degli editorialisti-intellettuali, se è mai possibile. Prendiamo Angelo Bonelli: “L’intervento di Giorgia Meloni ad Atreju è stato un concentrato di propaganda, slogan e dati falsi, lontani anni luce dall’Italia reale. Un racconto autocelebrativo costruito per coprire i fallimenti del suo governo su lavoro, investimenti, giustizia sociale e transizione ecologica”. Ecco, non doveva citare i dati sul lavoro, sì dà la zappa sui piedi il leader di Avs, che pure è stato invitato e ha detto la sua senza remore in un panel a confronto con i ministro Adolfo Urso. Eppure ha aggiunto:  “Ad Atreju si è vista la fiera dell’egoismo”. 

Renzi da ridere: “Solo io al Atreju ho fatto i conti con la realtà”

C’è poi il rosicone narcisista per antonomasia, indovinate? E’ Matteo Renzi, altro ospite che ha avuto modo di esprimersi sul palco di Atreju e che non ha esitato a sbeffeggiare in lungo e in largo il discorso della premier: “Ho ascoltato il comizio finale di Giorgia Meloni ad: persino le polemiche sul Kebab e sulla Repubblica delle Banane. Ha ballato, ha gridato, ha fatto selfie. Si è solo dimenticata del fatto che con lei è cresciuta la pressione fiscale, il debito pubblico, la fuga dei cervelli e persino la criminalità nelle città”. Ma per fortuna c’era lui a raddrizzare il tiro… che ridere: “Fortunatamente qualcuno ha parlato di questi argomenti, anche se da solo contro tutti. Alla fine pur di non parlarne più, mi hanno portato via di peso, come vedete…, scrive il senatore di Italia viva su X. No comment. E’ solo lui a credere alle sue parole.

Schlein, la stizza: “Meloni esca e vada a fare la spesa”

Ma il “rosicometro” sale grazie ad Elly Schlein. La segretaria Pd parla in una sala  “crepuscolare”, egoriferita, in una sorta di confronto a distanza con Meloni. Parlano negli stessi minuti, domenica, e l’estetica era evidente: folla all’aperto da un lato, sala al chiuso per parlare di correnti per Elly. Eppure cosa ha la faccia tosta di affermare alle agenzie?: “Meloni esca dal palazzo, vada in un supermercato e veda scaffale per scaffale quanto sono aumentati i prezzi”. Ancora: “Meloni campionessa di incoerenza. Davanti alla destra ossessionata dal potere l’unità è un dovere”: mai rispondere nel merito, Elly… Forse non hai ascoltato Conte affermare che lui non ha alleati…?

Altreju, Conte: “Meloni parla da Marte”

Eccoci dunque a lui, un altro che non ha il dono della misura, Giuseppe Conte: “Meloni ha fatto il suo comizio da Marte”. Dice: “Non si è fatta trovare sul palco di casa sua ad Atreju per il confronto a cui mi aveva sfidato”. Poi critica tutti i punti del suo discorso, concludendo: “Capisco perché si è sottratta al confronto: queste cose puoi dirle se non hai un contraddittorio. Per chi conosce la Storia Infinita, più che il coraggioso Atreju oggi la Presidente Meloni sul palco ha portato un grigio Nulla fatto di riarmo e assistenzialismo ai potenti”. E meno male che la premier aveva proposto un confronto 2 contro una, cioè Schlein- Conte contro di lei,  altro che Marte…

La battutona di Cuperlo: “Meglio Imagine di Faccetta nera”

Poi abbiamo una delle persone più attrezzate culturalmente del Pd, Gianni Cuperlo,che pure  scrive su X: “Meloni ha detto ad Atreju che non basta John Lennon per fare la pace. Saremo dei boomer, ma tra Faccetta Nera e Imagine sappiamo dove stare”. Il deputato e presidente della Fondazione Demo, ha fatto la battutona…

 

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