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Il Dl Sicurezza è salvo, figuraccia di Magi. La Consulta giudica inammissibile il suo ricorso contro il governo

Bacchettata della Corte

Il Dl Sicurezza è salvo, figuraccia di Magi. La Consulta giudica inammissibile il suo ricorso contro il governo

Senza categoria - di Angelica Orlandi - 1 Dicembre 2025 alle 18:33

Figuraccia. Il leader di +Europa Riccardo Magi dovrà farsene una ragione. Il ricorso in Corte costituzionale da lui presentato contro l’Esecutivo è “inammissibile”. Secondo la giurisprudenza costituzionale, infatti, “deve essere escluso che il singolo parlamentare sia legittimato a sollevare conflitto di attribuzioni nel confronti del Governo”; quando agisce “a tutela di prerogative attribuite dalla Costituzione all’intera Camera a cui appartiene (ordinanza n. 17 del 2019)”. Pertanto è salvo il decreto- sicurezza di cui Magi aveva chiesto l’annullamento dal momento che i titolati a sollevare il conflitto contro il dl del Governo erano la Camera e/o il Senato. È il responso “amaro” dell’ordinanza numero 178, depositata oggi, con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato sollevato dal deputato Magi: singolo ricorrente, nei confronti del Governo. Altra figuraccia.

La Corte Costituzionale “spiana” Riccardo Magi

Le “doglianze” di Magi, unico ricorrente, si basavano sulla sostanziale riproduzione, nel decreto-legge, delle norme contenute in un disegno di legge ordinario di cui è stato conseguentemente sospeso l’esame in Parlamento. La Corte ha rilevato che “le doglianze del ricorrente relative all’eccentricità del modus operandi del Governo coinvolgono direttamente l’intera Assemblea”. E che, “d’altronde, in molteplici occasioni questa Corte ha negato l’ipotizzabilità di una concorrenza tra la legittimazione attiva del singolo parlamentare e quella della Camera di appartenenza: (ex plurimis, ordinanze n. 151 del 2022, n. 67 e n. 66 del 2021)”.  Che farà Magi per protesta? Ripristinerà la mascherata da fantasma con cui si rese ridico mesi fa alla Camera? Forse un ripasso delle regole sarebbe d’obbligo prima di avventurarsi in ricorsi spericolati, che la Consulta stronca.

Dl Sicurezza, Magi con un pugno di mosche

Pertanto, ricapitolando, titolare della sfera di attribuzioni costituzionali in ipotesi lese e, quindi, eventualmente legittimata a sollevare conflitto, è la Camera di appartenenza del singolo parlamentare e non quest’ultimo. La Corte ha inoltre precisato che il ricorrente non ha allegato “una sostanziale negazione o un’evidente menomazione” delle proprie prerogative costituzionali: poiché l’unica circostanza riferita nel ricorso riguardo all’iter parlamentare di conversione in legge del “decreto sicurezza” atteneva alla presentazione di cinque questioni pregiudiziali: una delle quali peraltro sottoscritta dallo stesso ricorrente, che ha quindi avuto la “possibilità di esercitare le proprie funzioni costituzionali” nel corso del procedimento di conversione. Che figura barbina…

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di Angelica Orlandi - 1 Dicembre 2025