Storie negate
Il coraggio di Almerigo Grilz arriva a Strasburgo. Inaugurata la mostra sul reporter ammazzato in un’imboscata in Mozambico
È approdata a Strasburgo la mostra dedicata ad Almerigo Grilz, primo giornalista italiano ucciso in battaglia del dopoguerra, intitolata “Con coraggio e libertà. Almerigo Grilz 1953 1987”. Un omaggio doveroso, promosso da Ecr, a un reporter ai limiti dell’incoscienza, che ha portato alle estreme conseguenze il suo amore per la verità (aveva della paura una percezione rarefatta. La registrava ma non la sentiva). Una storia, fu ammazzato il 19 maggio 1987 in un’imboscata in Mozambico, colpito da una pallottola alla nuca mentre filmava gli scontri a fuoco tra i guerriglieri della Renamo e i governativi del Frelimo, troppo a lungo taciuta, anche per pregiudizi ideologici dovuti alla sua mai rinnegata esperienza giovanile nel Fronte della Gioventù. Per 21 anni l’ordine dei giornalisti di Trieste si è rifiutato di apporre la targa in ricordo di Almerigo Grilz insieme a quella degli altri inviati di guerra caduti sul campo.
A Strasburgo la mostra dedicata ad Almerigo Grilz, voluta da Ecr
A inaugurare la mostra al Parlamento europeo Carlo Fidanza, capodelegazione di FdI a Strasburgo, Nicola Procaccini, copresidente dell’Ecr, Marion Maréchal, europarlamentare, Antonella Sberna, vicepresidente del Parlamento europeo e i giornalisti “fratelli” di Grilz, Fausto Biloslavo e Gian Micalessin che con Almerigo fondarono Albatross Press Agency. Il sogno di tre giovani scapestrati triestini, giornalisti e amici fraterni, che si fa realtà. “Come quel grande gabbiano invincibile che affascinava Almerigo e che, si racconta, fa naufragare i marinai che lo colpiscono”, disse Biloslavo in un’intervista al Secolo.
Dodici pannelli passano in rassegna l’epopea del reporter
La mostra si compone di 12 pannelli e passa in rassegna l’epopea professionale di Grilz fino alla morte. La scelta della data del taglio del nastro non è casuale. “Si colloca – sottolinea Fidanza – nel giorno in cui abbiamo consegnato il premio Sacharov 2025 a due giornalisti imprigionati, Andrzej Poczobut (Bielorussia) e Mzia Amaglobeli (Georgia), in riconoscimento della loro coraggiosa lotta per la libertà di stampa e i diritti umani. E nell’anniversario della morte del giornalista Antonio Micalizzi ucciso da una pallottola esplosa da un terrorista a Strasburgo nel 2018. Insomma una giornata dedicata alla libertà di stampa e di espressione, un giorno di grande impatto simbolico”. Almerigo – aggiunge il capodelegazione di FdI – è stato un gigante del giornalismo. Oggi finalmente ottiene il riconoscimento che merita anche in Europa”.
Un tassello di un percorso identitario fatto di storie negate
Dopo il film dedicato a Grilz (regia di Giulio Base) e la mostra esposta a Milano, l’omaggio ad Almerigo nel cuore del Vecchio Continente. “La mostra si inserisce in un percorso identitario, il racconto di storie negate – spiega Fidanza – come la mostra sulla foibe inaugurata lo scorso 10 febbraio e quella su Ramelli a Bruxelles per i cinquanta anni dalla morte”.