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Foti: “I fondi di coesione non sono una questione solo di risorse, ma anche di responsabilità”. E striglia le regioni poco virtuose (video)
Il ministro per gli Affari europei: "In questi dieci anni, tra il 2020 e il 2030, tra Pnrr e fondi di coesione nel loro insieme, abbiamo più di 320 miliardi di euro che planano sul territorio nazionale. Penso che siano un impatto che dovrebbe vedere tutti interessati". Fitto: "La politica coesione deve modernizzarsi, deve essere più flessibile e semplificata"
Il governo Meloni ha portato a termine tutti i progetti finanziati dai fondi di coesione, dopo anni di notevoli ritardi, riportando la politica di Coesione al centro dell’agenda nazionale. Nell’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera prosegue il seminario apertosi mercoledì con al centro una profonda riflessione sull’ Italia delle comunità, l’Europa dei territori: il tutto corredato da numeri, strategie e obiettivi futuri. “In questi tre anni è stato avviato un percorso di profondo rinnovamento, orientato al rafforzamento delle capacità amministrative, alla messa a disposizione di risorse adeguate e all’attuazione di riforme strutturali. L’obiettivo è quello di superare un approccio meramente compensativo e affermare una politica pienamente orientata ai territori, capace di valorizzarne le peculiarità e di sostenerne le traiettorie di sviluppo“. Questo l’incipit della relazione de ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il Pnrr Tommaso Foti che ha aperto il seminario nel quale si sono avvicendati studiosi e amministratori di regioni.
Coesione, Foti: Riequilibrare le situazioni all’interno dei territori
“Un’interessante occasione di confronto sul tema della coesione, uno dei temi dell’agenda futura europea per l’importanza che riveste nel cercare di riequilibrare situazioni all’interno dei territori che vedono regioni necessitare interventi per avere situazioni infrastrutturale e sociale pari a quelle delle regioni più avanzate -ha detto Foti-. Non è soltanto un problema di risorse ma anche di qualità della spesa e dei soggetti. Come Italia dobbiamo essere capaci di captare le risorse preassegnate, nella presentazione di progetti direttamente a Bruxelles. La coesione è fondamentale nel momento in cui vediamo il calo demografico e quando vediamo, soprattutto nel sud, tanti giovani abbandonare l’Italia. Serve una politica di coesione forte per garantire il diritto dei giovani a restare”.
Foti: “Dalle Regioni la riprogrammazione dei fondi coesione è poco esaltante”
Il tema è caldo e se ne parla anche all’assemblea della Coldiretti, alla cui platea il ministro per gli Affari regionali Tommaso Foti non ha nascosto le criticità. “Domani – ha annunciato- avrò una cabina di regia con tutti i presidenti di Regione: perché nel mese di giugno è stata data loro la possibilità di riprogrammare le risorse assegnate. Anche il vicepresidente Fitto aveva rilevato che i programmi regionali sulla coesione erano molto indietro nella programmazione e quasi all’anno zero nella spesa. Devo dire che la riprogrammazione comunicata finora dalle regioni è francamente poco esaltante”. Così Foti nella seconda giornata del seminario non ha potuto non dare una stoccata alle regioni poco virtuose”. Molto critico il ministro: ‘E’ stata offerta alle amministrazioni – ha aggiunto Foti – la possibilità di indirizzare i fondi anche su altre voci. A mio avviso, le due principali sono l’housing sociale e la questione idrica. Ma le Regioni si sono limitate, con la calcolatrice, ad arrivare al minimo del 10% necessario per non perdere le spese da rendicontare entro il 31/12/2025 – poi diventato 31/12/2026 -. Evitando così di perdere fondi, ma senza fare nulla di più”.