Il rabbino capo
Di Segni invita Papa Leone XIV in Sinagoga: “Il dialogo tra ebrei e cattolici è fondamentale”
Riccardo Di Segni, il rabbino capo di Roma, invita Papa Leone XIV in Sinagoga, 39 anni dopo la prima, storica e commovente visita di Giovanni Paolo II con il rabbino Toaff. E predica un dialogo interreligioso che coinvolga anche il mondo musulmano.
Le parole del Rabbino capo
Tra cattolici ed ebrei occorre “ricreare un clima Di rapporti cordiali, vedere veramente cosa si possa fare insieme e costruire insieme”, così Riccardo Di Segni, il rabbino capo di Roma. “Più dei documenti teologici – ha spiegato Di Segni – in passato ha inciso molto di più un gesto come quello che fece Giovanni Paolo II, e poi i Papi che sono venuti dopo di lui, che è quello della visita a una Sinagoga”. Infine, sul dialogo teologico, la posizione è senza ambiguità:”. “Noi non lo cerchiamo il dialogo teologico, per noi ogni fede deve rimanere per quello che è, costruendo però un rapporto di rispetto nei confronti dell’altro”.
Dialogo anche con il mondo musulmano
Quanto al dialogo tra ebrei, cristiani e musulmani, il Rabbino Capo non lo esclude, anzi lo ritiene necessario: “Lavorare a tre non esclude il lavoro a due, ma è una necessità decisamente”, soprattutto quando si tratta “di testimonianza comune e di azione condivisa”.
Combattere l’antisemitismo
In tema di antisemitismo, il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, intervistato dai media vaticani, invita a un uso rigoroso delle parole: “Bisogna essere molto chiari anche quando si fanno forti dichiarazioni contro l’antisemitismo, che cosa si intende per antisemitismo”. Accanto a esso, ricorda, esiste l’antigiudaismo, “cioè una posizione molto polemica nei confronti dell’ebraismo in quanto religione”. Ma il fattore più destabilizzante del presente è un altro: “Il problema veramente attuale è l’inquinamento politico”, che “turba e cambia molto l’atmosfera creando equivoci e incomprensioni”, come si è visto negli anni recenti con la guerra intorno a Gaza.
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