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Delrio: Schlein garantisca a tutti pari dignità. Non basta dire cosa non fa Meloni, serve la proposta

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Delrio: Schlein garantisca a tutti pari dignità. Non basta dire cosa non fa Meloni, serve la proposta

In una intervista a La Stampa l'ex ministro torna sullo scontro in assemblea nazionale del Partito Democratico con il presidente dei Senatori, Francesco Boccia sulla sua proposta di legge contro l'antisemitismo

Politica - di Eva De Alessandri - 16 Dicembre 2025 alle 12:35

Più volte la segretaria Elly Schlein ha ribadito che il Pd “non è un partito caserma” ma una organizzazione in cui “si discute davvero”. E a giudicare dai dissidi e le divergenze emersi anche nel corso dell’assemblea nazionale, qualcuno deve averla presa in parola. Così oggi lo scontro interno si sposta inevitabilmente sulle pagine dei giornali, con l’intervista di Graziano Delrio su La Stampa. L’ex ministro secondo il quotidiano di Torino, ‘non ha ancora smaltito la rabbia per l’attacco subito durante l’assemblea del Pd’ quando ‘Francesco Boccia, lo ha accusato davanti a tutti di aver voluto strattonare il partito con la sua proposta di legge contro l`antisemitismo’. Delrio dice «Mi offende molto che il mio testo sia stato letto come una proposta di corrente. Io sono orgogliosamente riformista e penso che ci sia bisogno di una minoranza: è come il sale, insaporisce il partito, lo rende più sano».

Pd è più forte perchè Schlein vuole lavorare a profilo di governo

Alla domanda sull’ingresso nella maggioranza Schlein di Bonaccini, Del Rio risponde che «È un Pd più forte perché la segretaria ha detto di voler lavorare al nostro profilo di governo, come noi chiediamo da tempo. Non basta la denuncia di cosa non fa Giorgia Meloni, bisogna costruire una proposta. Ed è importante andare a farlo in mezzo alla gente, coinvolgendo, sindacati, imprese, associazioni». E sul confronto nel Pd «Ho apprezzato il discorso della segretaria, sul bisogno di rispetto tra noi e sul fatto che le posizioni diverse debbano essere una ricchezza. Mi aspetto che garantisca pari dignità a tutte le proposte. E che tutti nel partito facciano proprie le sue parole. In assemblea non ho risposto, non ho fatto polemiche e non voglio farne. Accetterò critiche nel merito e sono pronto in commissione e in Aula a discutere del mio testo sull’antisemitismo, che è serio e ha avuto il contributo di illustri giuristi. Non quelli finti dei social, quelli veri universitari».

Continuo a credere che Pd si impegnerà contro l’antisemitismo

«Non voglio polemizzare con i colleghi. Continuo a credere che il Pd si impegnerà contro l`antisemitismo e non si vergognerà di dire che è in prima linea a combattere questo fenomeno, che ormai ha raggiunto una proporzione mai vista. Lo ha chiesto anche il Papa due giorni fa». Alla domanda se non sia un calcolo politico per mantenere consensi nella galassia pro-pal ricorda che «La causa palestinese sarà più forte, se tutti combatteremo ed emargineremo l`odio antisemita: penso si possa e si debba essere amici di entrambi i popoli, che hanno diritto al loro Stato. Non riesco veramente a capire perché, come democratici, non ci alleiamo con l’opposizione israeliana».

Si guarda al dito e non alla luna

«Quella definizione» di antisemitismo «è stata adottata ufficialmente dal governo italiano cinque anni fa, con Giuseppe Conte presidente del Consiglio. Tra i ministri c`era anche Francesco Boccia. Ma discutere di quella definizione è ridicolo, è guardare il dito e non la luna». «La luna è Sydney, è Manchester (l’attacco alla sinagoga, ndr), sono gli ebrei francesi costretti a emigrare, gli ebrei italiani costretti a muoversi sotto scorta per andare a scuola e a lavoro. Io li ho visti, ci ho parlato, sono famiglie che chiedono perché il Pd non prenda una posizione netta. Ai loro occhi, questa battaglia è portata avanti con più convinzione dalla destra» sottolinea Delrio.

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di Eva De Alessandri - 16 Dicembre 2025