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D’Annunzio è tornato ad Atreju. Edoardo Sylos Labini fa rivivere il Vate

D’Annunzio è tornato ad Atreju. Edoardo Sylos Labini fa rivivere il Vate

Cultura - di Redazione - 11 Dicembre 2025 alle 09:00

Riceviamo da Veronica D’Agostino e volentieri pubblichiamo

Ad Atreju è il giorno di d’Annunzio, tra i personaggi in mostra sulla parete ‘Egemonia’, appena fuori dalla Sala Livatino. E quando si parla del Vate, il pensiero non può che andare a chi proprio a lui, a Edoardo Sylos Labini, che gli ha dedicato una parte significativa della propria carriera, interpretandolo per oltre dieci anni, a teatro e sul piccolo schermo. E nel 2018, proprio sul palco di Atreju. E’ il ritorno del Vate.

Attore, drammaturgo e conduttore tv, Edoardo Sylos Labini, ricorda il tempo in cui ha avuto “il coraggio di interpretare alcuni tra i personaggi più discussi e conosciuti della nostra storia quando FdI  non era ancora a doppia cifra, e per gli artisti era più difficile esporsi perché significava schierarsi”. Insomma è uno di quelli che ci ha messo la faccia prima di tutti e anche l’anima vista la passione con cui cattura il pubblico di Atreju dopo una unga giornata di incontri. Reduce dal successo Rai con il suo “Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile”, piéce indimenticabile in diretta dalla Nave Puglia dal Vittoriale degli Italiani, Labini ci tiene a sottolineare che “parlare di d’Annunzio vuol dire parlare di un percorso che parte da lontano, condiviso con molti di quelli che oggi rivestono ruoli istituzioni importanti e siedono tra i banchi del governo”.

La vita del Vate per lui è un copione che conosce a memoria . E così demolisce gli stereotipi che da sempre accompagnano d’Annunzio, per esempio il presunto maschilismo. Parla dell’ attualità del suo pensiero, ben sintetizzato nella Carta del Carnaro in cui si parla di inviolabilità del domicilio, delle sanzioni ai giudici quando sbagliano, della depenalizzazione dell’ omosessualità. Un documento da cui hanno attinto le più grandi costituzioni occidentali.

Passaggio, poi, sull’impresa di Fiume. Ricorda il regista: “È stato il più futurista dei futuristi, mettendo gli artisti al potere”. Pungolato dalle domande del senatore Gianpietro Maffoni e dell’onorevole Riccardo Zucconi, racconta il rapporto tra il Duce ed il Vate, l’amore passionale e tormentato con la Divina Duse e la morte nel ’38 al Vittoriale, lodando il grande lavoro svolto dal Presidente Giordano Bruno Guerri.

Insomma, una specie di anticipazione dell’appuntamento al Teatro Greco di Roma dal 16 al 21 dicembre per rivivere gli amori, le battaglie culturali e politiche di d’Annunzio, nello spettacolo di Sylos Labini scritto con Angelo Crespi, le musiche dal vivo del maestro Sergio Colicchio e la voce di Stella Gasparri.  In attesa poi del debutto televisivo del nuovo programma dell’eclettico artista romano che dal 23 dicembre sarà per 10 martedì protagonista di Radix, su Rai 3 in seconda serata: un viaggio identitario alla scoperta dei grandi personaggi vissuti nella  provincia italiana.

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di Redazione - 11 Dicembre 2025