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Cucina italiana patrimonio Unesco: le ricette preferite dei politici, dalla polenta di Malan alla genovese di Durigon (video)

Piatti chiari

Cucina italiana patrimonio Unesco: le ricette preferite dei politici, dalla polenta di Malan alla genovese di Durigon (video)

Politica - di Redazione - 14 Dicembre 2025 alle 13:33

«Il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio dell’Unesco è straordinario perché è il riconoscimento a una nazione, in particolare al lavoro di questo governo, e alle singole persone, non soltanto agli chef, non soltanto a chi fa ristorazione – commenta il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan ma a tutte le donne e anche qualche uomo, ma soprattutto donne che hanno tramandato queste tradizioni di generazione in generazione. Io ho un particolare legame per il posto da cui vengo, una valle alpina, la Valle Pellice, che è la polenta, che è proverbialmente il piatto del Nord, che i miei antenati si procuravano l’ingrediente, cioè la farina di granoturco, barattando le castagne che abbondavano nella nostra valle con il granoturco, con cui poi si faceva la polenta. Poi alla polenta si mettono le salsicce, si può mettere il formaggio».

«Una cosa curiosa – prosegue Malan – che c’era l’abitudine nella mia famiglia e in alcune altre delle mie parti, era col latte. C’era la polenta immersa, calda, immersa nel latte, e io me ne mangiavo delle quantità straordinarie, quando potevo mangiare senza particolari limiti, ed è davvero anche un ricordo di famiglia, di valle, identitario».

Il salame di Varzi di Cattaneo

«I miei piatti preferiti sono legati al mio territorio – dice il vicecoordinatore di Forza Italia, Alessandro Cattaneo – quindi sicuramente un risotto, vado matto per quello radicchio-salsiccia, e poi pane-salame è sempre un bel mangiare, e quindi il salame di Varzi. Provatelo, è incredibile».

La pasta alla genovese di Durigon

«La cucina italiana entra giustamente nel riconoscimento dell’Unesco. Io sono un artefice di questo, perché ne ho consumato tanto – ironizza il senatore leghista Claudio DurigonScherzi a parte, ricordando un piatto tipico, voglio ricordare la genovese, che tutti pensano che è un piatto, io pensavo, perlomeno quando mi era stato portato, che era un piatto tipico di Genova, invece no, è un piatto tipico di Napoli. Una pasta fantastica, con della carne buonissima, con della cipolla che si sgretolava in bocca. Ecco, io penso che questo sia uno dei grandi piatti che ci ha fatto vincere e conquistare questo titolo».

Il bolognese Bignami sceglie tortellini e lasagne

«Il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio materiale dell’umanità, assegnato dall’Unesco, è una vittoria di tutte le nostre comunità, di tutte le nostre identità – sottolinea Galeazzo Bignami, capogruppo a Montecitorio dei deputati di FdI – che innerva evidentemente tutte le realtà locali. Ed è un grande successo del governo Meloni, dei Ministro Lollobrigida , Giuli, ma anche di tutte quelle specialità che hanno arricchito, nei secoli della tradizione, la nostra nazione. Ed è chiaro che per chi come me, emiliano-romagnolo, vengono in mente tante specificità, tante prelibatezze, tante eccezionalità, che però, e non posso citare una per una, perché evidentemente rischia di mancare di rispetto a qualcuno, ma per chi come me è di Bologna, è chiaro che piatti come i tortellini, lasagne, tagliatelle e i ragù sono quello che viene per primo in mente. E non posso che dire che noi, come emiliano-romagnoli, diamo il nostro contributo a far sì che questa eccezione, questa eccezionalità, possa essere riconosciuta sempre più come un patrimonio di disposizione di tutta l’umanità».

Il pancotto di Silvia Sardone

«La cucina italiana è diventata patrimonio dell’Unesco, e allora ho pensato, ma qual è il mio piatto preferito? Pensandoci bene – osserva Silvia Sardone, europarlamentare della Lega – è il pancotto, non so se lo avete mai mangiato. È un piatto della tradizione italiana, nasce come pietanza povera, un modo per riciclare il pane raffermo. Quando in casa non c’era nulla, in qualche modo ci si doveva arrangiare un po’ come si poteva. È pane raffermo cotto in acqua, condito poi con olio e verdure, alcuni ci mettono i legumi. È un piatto semplice, dietro c’è la storia dei nostri nonni, quella cultura contadina che ha fatto grande la nostra cucina e che ci rende tutti molto orgogliosi.ì Viva la cucina italiana!».

“Pizzoccheri della Valtellina e lenticchie con il sugo”

«I gusti culinari, come tutti gli altri gusti – chiosa il deputato di Forza Italia, Paolo Emilio Russo – evolvono nel corso della vita. Se mi avessi fatto questa domanda vent’anni fa, vi avrei risposto ai pizzoccheri, che sono una specialità tipica della Valtellina. Oggi mi accontento di lenticchie con il sugo».

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di Redazione - 14 Dicembre 2025