Tra storia e magia
Castelli d’Italia: luoghi da favola da visitare almeno una volta nella vita (approfittando delle feste)
Se si pensa alle bellezze del nostro Paese, i castelli non sono la prima immagine che si materializza nella mente. Eppure ce ne sono tantissimi e molti sono di assoluto pregio, celebrati dall'Unesco, da Hollywood e nelle classifiche mondiali
In Italia basta avere a disposizione qualche giorno libero e ci si può immergere in atmosfere da favola visitando un castello: nello Stivale, stando ad alcuni siti specializzati, comprese rocche e torri, ce ne sono più di 40mila, ognuno con una storia e uno stile particolare. «Nati come strutture difensive e spesso anche per celebrare la gloria e il potere dei signori locali – sottolinea Lucia Fino su wisesociety.it – possono raccontare molto di un borgo, di una valle o di una città: entrarci è come fare un salto nel passato, riportando le lancette dell’orologio indietro di secoli». Un’esperienza da fare insomma, che promette emozioni e magia oltre che cultura.
Italia, terra di castelli
Per farvi un’idea e, magari, scegliere la meta del vostro prossimo viaggio, il portale ufficiale dei Castelli e Torri d’Italia (www.icastelli.it), «pensato e costruito – si legge nella homepage – per dare voce a uno dei patrimoni architettonici e culturali più ricchi del nostro Paese», è un’ottima base di partenza. Anche perché, come spiegano gli ideatori del progetto, si tratta di un «database dei castelli e torri d’Italia che non è solo un semplice elenco ma un vero e proprio strumento di conoscenza, ricco di informazioni, notizie e materiale fotografico». Sfogliandone le pagine (virtuali) e viaggiando un po’ in rete per approfondire, abbiamo fatto una piccola selezione di castelli italiani che, secondo noi, valgono ben più di un viaggio.
Rocca Calascio, il gioiello d’Abruzzo nella top 15 dei più belli al mondo
Il primo certamente molti lo hanno visto sul grande schermo: è Rocca Calascio (Abruzzo), che secondo National Geographic è uno dei 15 castelli più belli al mondo. Scelto come set di diversi film di ambientazione medievale (tra i più noti ed amati: Ladyhawke e Il nome della rosa), il castello di Calascio, situato a 1460 metri di altezza, nacque come fortificazione difensiva (è tra le più alte, d’Italia e non solo) nel XII secolo. Di pianta quadrata, con quattro torri agli angoli, la Rocca, in pietra calcarea bianca, era conosciuta per la sua invidiabile posizione strategica e forse anche per questo ai suoi piedi venne costruito un piccolo borgo, collegato al castello con un ponte di legno. Nel corso dei secoli, man mano che la popolazione si spostava più a valle, il villaggio e anche il castello vennero abbandonati.
Nel 1703 un violento terremoto ha danneggiato la struttura che però, grazie anche alla notorietà derivatale dall’apparire, come accennato, in diversi film, tra il 1986 e il 1989 venne fatta oggetto di restauri conservativi ed integrativi che – si legge nella scheda dedicata di icastelli.it – «hanno contrastato il degrado strutturale favorendo il recupero architettonico e funzionale dell’intero fabbricato», permettendo all’intera area di essere oggi visitabile.
Il Castello Estense, scrigno del ‘500
Rimanendo in centro Italia, è certamente bellissimo tra i tanti il Castello Estense (Emilia Romagna), costruito nel 1385 a Ferrara da Niccolò II d’Este. La struttura, che si presenta come un misto tra un fortilizio ed un palazzo rinascimentale, nel corso dei secoli è stata modificata ed ampliata sia all’esterno sia negli interni, anche a causa di calamità di cui è stato purtroppo teatro (un terribile incendio nel 1554 ed un terremoto nel 1570). Permangono, comunque, le sue quattro torri, dalle quali si vede tutta la città.
Negli anni Ottanta del secolo scorso prese forma l’idea di trasformare il castello, che conserva diverse opere dei più importanti pittori del Cinquecento e splendidi soffitti affrescati, in un museo permanente. Vennero dunque avviati importanti lavori di ristrutturazione ed oggi presso il Castello Estense si svolgono visite guidate attraverso i vari ambienti (tra essi la Sala dell’Aurora, la Saletta dei Giochi, la Sala del Governo, la Cappella), oltre a mostre temporanee ed eventi culturali.
Castel del Monte, l’enigma della perfezione
In questa necessariamente breve carrellata a tema “castelli” non può mancare il meraviglioso Castel del Monte (Puglia), fatto costruire da Federico II di Svevia su un’altura di circa 500 metri sul livello del mare in provincia di Andria. Realizzato in pietra calcarea, breccia corallina rossa e marmo, è noto per la sua particolarissima pianta ottagonale, con otto torri anch’esse ottagonali inserite su ogni spigolo della pianta principale.
Nel 1996 è stato dichiarato “Patrimonio Unesco”. Affascinante ed enigmatico sia per l’incertezza della sua funzione (non è stato stabilito se sia stato usato come fortilizio difensivo o per altri scopi) sia per la sua forma unica, Castel del Monte è certamente un luogo ricco di mistero, con radici che affondano in una complessa cultura matematica ed astrologica: «Basti pensare – è sottolineato in un sito specializzato – che in determinati periodi dell’anno, come nei giorni del solstizio e dell’equinozio, la posizione del castello crea particolari effetti di luci e ombre che ne evidenziano la studiata perfezione». Senza contare il fatto che il Castello «possiede un valore universale eccezionale per la precisione e l’armonia delle sue forme: l’ottagono, che ricorre in modo quasi ossessivo, rappresenta la mediazione tra quadrato e cerchio, tra terra e cielo».
Il Castello di Miramare, la poesia dell’amore perduto
Spostiamoci ora nel Nord Italia, per la precisione sul promontorio di Grignano, sul golfo di Trieste, dove si erge lo splendido Castello di Miramare. Fatto costruire, in riva al mare, tra il 1856 e il 1860 da Massimiliano d’Asburgo Lorena, arciduca d’Austria – che seguì personalmente la progettazione e la realizzazione del maniero – come nido d’amore (dunque residenza privata) per lui e la moglie Carlotta del Belgio, rispecchia i gusti e gli interessi della coppia sia negli interni sia nel vasto parco, un giardino all’italiana ricco di piante rare, sculture e piccoli specchi d’acqua.
Purtroppo Massimiliano e Carlotta non trascorsero a Miramare molti anni felici: l’Arciduca d’Austria, infatti, nel 1867 venne fucilato dagli oppositori repubblicani in Messico, dove si era recato dopo la proclamazione ad imperatore. La consorte Carlotta impazzì di dolore. A queste drammatiche pagine di storia Giosuè Carducci dedicò la poetica e struggente “Miramar”, contenuta nella raccolta “Odi Barbare”.
Oggi il Castello di Miramare è un museo che spesso ospita concerti, mostre ed esposizioni d’arte. Le stanze sono perfettamente conservate e dotate degli eleganti arredi originali d’epoca: tra esse spiccano le “sale Massimiliano” ed in particolare la “saletta Novara”, che riproduce lo spazio principale della fregata su cui l’arciduca aveva iniziato la sua carriera di ufficiale di Marina. Anche per questo – si legge nella scheda dedicata su icastelli.it – “entrare nel Castello significa ritrovare il fascino dell’abitare alla metà dell’Ottocento in una residenza rimasta sostanzialmente intatta, incontrare il suo committente e conoscere la sua personalità”.
Nel cuore delle città: Castel dell’Ovo, il Castello Sforzesco e Castel Sant’Angelo
A chiudere questo nostro rapido excursus su alcuni dei più bei castelli d’Italia, citiamo brevemente tre ulteriori luoghi che almeno una volta nella vita bisognerebbe visitare. Innanzitutto Castel dell’Ovo (Napoli), di epoca normanna, teatro di fantasiose leggende – come quella dell’uovo magico custodito al suo interno che protegge la città – e teatro, sul lungomare, di splendidi panorami.
Poi sicuramente il Castello Sforzesco (Milano), simbolo della città meneghina, nato nel XV secolo come struttura difensiva ed in seguito divenuto residenza nobiliare e caserma. Oggi è sede dei Musei civici (che ospitano tra gli altri capolavori d’arte la Pietà Rondanini di Michelangelo) ed è possibile visitarlo sia di giorno sia, poeticamente illuminato, di notte.
Infine Castel Sant’Angelo (Roma), fatto costruire dall’imperatore Adriano ed in seguito collegato al Vaticano con il Passetto di Borgo. Il sito, che visto dall’alto appare come un piccolo borgo, è stato molte cose: monumento funebre, residenza rinascimentale, avamposto fortificato e famigerata e cupa prigione, dove tra l’altro è ambientata la notissima opera lirica Tosca (di Giacomo Puccini). Si distingue – scrive Lucia Fino su wisesociety – “per il suo complicato intreccio di cortili, sotterranei, logge, scale. È Polo Museale del Lazio e offre diversi percorsi tematici”. E poi, a Castel Sant’Angelo, ci sono i giardini. Quelli nei quali, pochi giorni fa, risplendeva un albero di Natale che si illuminava di bianco rosso e verde.