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Cancro, quegli insospettabili alimenti del cenone di Natale che aiutano nell’immunoterapia: la lista degli oncologi

Dai datteri ai fichi secchi

Cancro, quegli insospettabili alimenti del cenone di Natale che aiutano nell’immunoterapia: la lista degli oncologi

Cronaca - di Redazione - 24 Dicembre 2025 alle 13:51

L’alimentazione non è solo una chiave di prevenzione, ma può diventare un’alleata in modalità ‘booster’ nel percorso terapeutico di precisione contro il cancro. Specifiche molecole contenute in alcuni alimenti, tra cui anche cibi tipicamente natalizi, possono infatti agire come veri e propri interruttori per il sistema immunitario, potenziando l’efficacia dell’immunoterapia: dall’acido oleico contenuto nell’olio d’oliva e nella frutta secca, fino al fruttosio dei fichi secchi e dei datteri, al miele (alla base di struffoli e torrone), per concludere con l’acido trans-vaccenico che si trova nella carne e nei latticini provenienti da animali da pascolo. Prodotti, naturalmente, da consumare con moderazione, precisano gli esperti.

Alimenti alleati e alimenti nemici

A fare il punto su quali siano gli alimenti ‘alleati’ e quali no, sono stati gli specialisti riuniti recentemente a Napoli in occasione della XVI edizione del Melanoma Bridge e della XI edizione dell’Immunotherapy Bridge, due eventi internazionali dedicati all’immunoterapia. “Per decenni, la relazione tra dieta e cancro è stata spesso ridotta a divieti e avvertimenti – dichiara Paolo Ascierto, professore ordinario di Oncologia all’università Federico II di Napoli e presidente della Fondazione Melanoma Onlus – Oggi, una serie crescente di ricerche scientifiche sta rivoluzionando questa prospettiva, dimostrando che nel cibo possono celarsi sostanze che agiscono da ‘booster’ dei trattamenti, potenziando l’efficacia dell’immunoterapia”.

L’oncologo Ascierto: “Il vaccino anti-cancro funziona. Sarà pronto entro due anni”

Un recente studio apparso sulla rivista ‘Signal Transduction and Targeted Therapy’, del gruppo di Nature, ha rivelato come la qualità dei grassi assunti possa programmare la nostra immunità antitumorale. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Hong Kong ha scoperto che l’acido oleico, grasso monoinsaturo fondamentale della dieta mediterranea, è in grado di ripristinare la funzionalità delle cruciali cellule gamma delta T del nostro sistema immunitario, compromessa dall’eccessiva presenza di acido palmitico (un grasso saturo). “Gli scienziati cinesi – commenta Ascierto – hanno scoperto che l’acido oleico, di cui è ricco l’olio d’oliva, e presente ad esempio anche nell’avocado e nella frutta secca (come noci e mandorle), è in grado di ‘ricaricare’ queste cellule T, potenziando la loro aggressività contro i tumori. Al contrario gli acidi grassi saturi, come l’acido palmitico presente in alimenti trasformati, olio di palma e carni grasse, tendono a promuovere l’infiammazione e lo stress ossidativo.

In sostanza, la corretta scelta dei grassi nel nostro regime alimentare sembra determinare se le nostre cellule T saranno armate o disarmate nella lotta contro le cellule maligne”. Se la bilancia tra grassi saturi e insaturi è cruciale, va considerato anche il ruolo rivalutato di uno zucchero semplice: il fruttosio. Per lungo tempo associato alla crescita di alcuni tumori, uno studio condotto a Shanghai e pubblicato su ‘Cell Metabolism’ ha rivelato una realtà più sfumata: una dieta ricca di fruttosio può essere in grado di rafforzare la risposta immunitaria contro il cancro.

Fichi secchi, datteri e il fruttosio antitumorale

‘Alimenti da consumare sempre con moderazione, ricerca al lavoro per trasformare cibo in medicina di precisione’ (Adnkronos Salute) – “Lo studio ha dimostrato che il fruttosio alimentare, che si trova in alimenti come i ‘natalizi’ fichi secchi e datteri, promuove l’immunità antitumorale delle cellule aumentando l’attività dei linfociti T CD8+, le cellule ‘killer’ responsabili di identificare e uccidere le cellule tumorali – specifica Ascierto – Questo potenziamento è mediato dalla produzione di leptina, l’ormone della sazietà”.

Ma l’oncologo tiene a precisare: “Lo studio non indica che fare incetta di zuccheri aiuti automaticamente a contrastare il tumore. I risultati suggeriscono piuttosto che il fruttosio potrebbe essere sfruttato in modo mirato”. Non a caso, Ascierto è impegnato in un progetto di ricerca Airc volto a migliorare la risposta clinica all’immunoterapia nel melanoma, perfezionando la composizione del microbiota intestinale attraverso la combinazione di dieta mediterranea e l’integrazione alimentare con fruttosio e fibre idrosolubili. Un altro nutriente sotto la lente è l’acido trans-vaccenico (Tva), una molecola che l’organismo umano non può produrre da solo e che si trova nella carne e nei latticini provenienti da animali da pascolo. Uno studio dell’università di Chicago ha riabilitato, almeno in parte, il consumo di questi alimenti, scoprendo che il Tva è

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di Redazione - 24 Dicembre 2025