Calenda furioso, il giallo con la Federico II e le previsioni nere su Fico: sarà un pessimo governatore, ma ora lavori per la prima volta in vita sua
Il leader di "Azione" contro tutti: è scontro aperto con l'università napoletana che avrebbe dovuto ospitare un suo incontro con gli studenti (mai andato in scena). La replica dell'ateneo alle accuse, e soprattutto, gli strali contro il governatore grillino
Calenda contro tutti, quello che volge al termine è stato un giorno di fuoco e veleni per il leader di Azione, approdato all’ombra del Vesuvio per un confronto con gli studenti dell’Università Parthenope, non ha risparmiato stoccate al vetriolo al neogovernatore Fico, proprio nel mentre si accendeva e prendeva fuoco una polemica “non proprio esclusivamente accademica” con la Federico II. Risultato? Un punto stampa ad alta tensione che sembra riassumere i contorni da film giallo e un bollettino di guerra politica che sono gli scenari della giornata vissuta oggi da Calenda a Napoli.
Calenda e la giornata di fuoco (e veleni) napoletana: il dubbio (neanche tanto) su Fico
E sarà per il nervosismo da mancato confronto studentesco alla Federico II. Sarà perché Calenda non ha mai fatto mistero di non vedere di buon occhio grillini e colleghi. Fatto sta che dopo dopo il brivido del supposto (dal leader di Azione) “complotto universitario” di cui daremo conto a breve, Calenda ha tirato dritto, spostando il fuoco su Fico, il neo eletto governatore campano, al quale il leader di Azione è rimasto completamente estraneo (per non dire terribilmente dubbioso) in termini elettorali.
Calenda, Fico? «È stato appoggiato da persone che l’una con l’altra si odiano»
E il giudizio che ne consegue è tutt’altro che diplomatico, anzi: speziato da quel pizzico di quella che sembra quasi rassegnazione fatalista che non guasta. «Penso che Fico sarà un pessimo governatore. Però – aggiunge anche il leader di Azione in zona Cesarini – bisogna dargli il beneficio del dubbio che a tutti va dato». E tanto per non concedere troppo all’avversario politico caduto nella disgrazia della sua disistima, Calenda aggiunge anche: «Ma non ha nessuna esperienza di gestione di governo di una Regione complessa. E perché dietro è stato appoggiato da persone che l’una con l’altra si odiano».
Calenda, Fico? «Ora lavori. Siccome è la prima volta in vita sua mi pare già una sfida importante»
Affermazioni che, rilasciate parlando con i giornalisti a Napoli nel corso di un punto stampa che si è tenuto prima dell’incontro/confronto del segretario di Azione con gli studenti dell’Università Parthenope, pesano come macigni. E a proposito di macigni: «È molto difficile governare così – sottolinea Calenda calando il carico da 11 – però gli elettori hanno scelto, hanno deciso, seppur pochi elettori… Vediamo come andrà», ha concluso tra il laconico e il lapidario l’ex Pd che è rimasto completamente fuori dalla partita elettorale in Campania. E che, adesso, al nuovo inquilino di Palazzo Santa Lucia chiede di «lavorare». «Siccome è la prima volta in vita sua – dice Calenda – mi pare già una sfida importante».
Il giallo dell’invito dell’Università Federico II
E veniamo al giallo universitario. «Convegno alla Federico II? Era fissato da due mesi ed è sparito, immaginiamo per ragioni politiche. Come è noto quell’ateneo è in mano ai collettivi, organizzano invece un evento di propaganda pro putiniana abbastanza scandaloso. È successo anche a Torino. E purtroppo questo succede dove le università sono fondamentalmente in mano ai comunisti», tuona Calenda parlando con i giornalisti a Napoli. Che poi, commentando la decisione dell’Università Federico II, annunciata dallo stesso Calenda in un post su X, di cancellare un convegno al quale avrebbe dovuto partecipare ieri il leader di Azione, è andato su tutte le furie.
L’accusa del leader di “Azione”
Dunque, il primo, e forse più gustoso capitolo della giornata napoletana di Calenda, è il “giallo dell’invito sparito”. Il leader di Azione ha denunciato un presunto complotto ai suoi danni, sostenendo che un convegno alla prestigiosa Università Federico II, «fissato da due mesi», sia misteriosamente svanito.
«Era fissato da due mesi ed è sparito, immaginiamo per ragioni politiche. Come è noto la Federico II è in mano ai collettivi, organizzano invece un evento di propaganda pro putiniana abbastanza scandaloso. È successo anche a Torino e purtroppo questo succede dove le università sono fondamentalmente in mano ai comunisti» – ha tuonato Calenda – offrendo un quadro universitario desolante, in cui la sua presenza sarebbe stata censurata in favore di un’alternativa basata su eventi filo-russi.
La replica glaciale e puntuale dell’ateneo
La risposta dell’Ateneo, però, non si è fatta attendere. «L’Università – sottolinea in una nota – si caratterizza da sempre per il suo approccio pluralista e per la disponibilità a ospitare dibattiti e confronti sui più svariati temi, mettendo a disposizione le proprie aule come spazio di dialogo aperto, nel rispetto della dignità di ciascuno. Si ribadisce che, dell’iniziativa riportata oggi dagli organi di stampa, l’Ateneo ha appreso l’esistenza – della sua ipotetica programmazione e della sua ipotetica cancellazione – esclusivamente attraverso gli organi di informazione. Non rientra nelle prassi del nostro Ateneo organizzare eventi per poi annullarli».
Una giornata da dimenticare…
Dunque, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, con una nota glaciale e precisa, smentisce categoricamente appuntamenti e impegni. E rispedisce le accuse al mittente, affermando di non aver mai ricevuto alcuna richiesta per ospitare l’evento. E dove sarà la verità? Non ci è dato saperlo ovviamente. Ma quel che è certo è che, in sintesi, la giornata napoletana del numero uno di Azione si è conclusa con Calenda che ha dovuto affrontare non solo “lo svicolamento a destra come fosse Antani” riassunto nella replica dell’Ateneo “incriminato” (che, a quanto pare, era troppo impegnato a non ricevere richieste). Ma anche la dura realtà che Fico, con o senza esperienza, è al suo posto. Una giornata decisamente da dimenticare…