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Atreju, la cucina Italiana patrimonio Unesco. Lollobrigida: non ci manca niente. La nostra eccellenza è ricchezza e lavoro

Riconoscimento straordinario

Atreju, la cucina Italiana patrimonio Unesco. Lollobrigida: non ci manca niente. La nostra eccellenza è ricchezza e lavoro

Politica - di Gabriele Caramelli - 13 Dicembre 2025 alle 20:29

«La cucina italiana è la prima al mondo. Oggi dobbiamo cercare di trasformare quello che è un risultato importantissimo: il riconoscimento del valore della nostra storia, della nostra tradizione, della nostra identità, in economia e lavoro». Queste le parole del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che è intervenuto nel panel di Atreju intitolato “La cucina italiana patrimonio dell’umanità“. In questo momento, «all’Italia serve ritrovare alcuni punti di riferimento, valorizzare quello che ha. E noi abbiamo tutto. Non ci manca niente, non ci manca nessuna cosa la mente umana possa immaginare». Da poco la nostra gastronomia è entrata a far parte del patrimonio Unesco e proprio per questo «il panel di oggi è costituito da persone che rappresentano l’impresa, l’industria, la trasformazione e la produzione primaria».

Al convegno sono intervenuti anche Nico Gronchi, presidente Confesercenti, Paolo Mascarino, Presidente Federalimentare, Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, Lino Enrico Stoppani Presidente della FIPE e Vicepresidente Vicario di Confcommercio, e infine Matteo Zoppas, presidente Agenzia ICE. A introdurre il confronto è stato il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, mentre il dibattito è stato moderato da Nicola Prudente, conduttore radiofonico e televisivo.

Atreju, a cucina italiana Patrimonio Unesco perché racconta chi siamo

«La cucina italiana racconta cosa siamo», ha affermato il ministro Lollobrigida, prendendo come esempio il volume di Pellegrino Artusi nel 1891, sulla gastronomia italiana. Stiamo parlando di un libro «che diventa famoso non tanto per le ricette, ma per come era scritto, in una lingua perfetta che era l’italiano». «Oggi per noi è normale parlare la stessa lingua, con qualche accento diverso, ma ci capiamo – ha proseguito il ministro –. Ma nell’ 1800 non era così: per un sardo, un siciliano, un calabrese era difficile comunicare».  E così «la cucina italiana è diventata il primo modo per mettere insieme tante differenze, di ricette e di prodotti tradizionali». Insomma, «la cucina italiana racconta che noi siamo la produzione di qualità che i nostri agricoltori, pescatori e allevatori quotidianamente realizzano per custodire il territorio».

Lollobrigida ricorda Rita Levi Montalcini

«Rita Levi Montalcini era una che mangiava ovviamente italiano. Non tantissimo, era magrolina, ma beveva bene. E non si vergognava di dirlo, con molta tranquillità. E non a caso è vissuta fino a 103 anni… Quindi la nostra cucina è anche longevità», ha spiegato il titolare di Via XX settembre sul palco di Atreju, ricordando l’accademica italiana che nel 1986 ha vinto il premio Nobel per la medicina per la scoperta del “Fattore di crescita nervoso”. Come ha sottolineato Lollobrigida, infatti, «Montalcini è stata una donna straordinaria e una grande scienziata, che ha avuto la capacità anche di incarnare l’emancipazione femminile». E ancora: «Ha vinto un Nobel e ha dimostrato, per noi di Fratelli d’Italia è facile, che le donne sanno fare tutto meglio degli uomini. Ma all’epoca era più complesso affermare questo tipo di principio». Ma la celebre neurologa ha anche dimostrato di essere «legata al nostro modello di vita: a parità di condizioni economiche, noi viviamo di più. C’entrerà anche la nostra alimentazione, il nostro stile di vita, la convivialità»

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di Gabriele Caramelli - 13 Dicembre 2025