Provaci ancora, Rech
Al via “Più libri Più liberi”: la «compagnia dei censori» migliore sponsor per Passaggio al bosco
Grande curiosità intorno allo stand della casa editrice, che vende e moltiplica i selfie. Perissa ironizza sull'assenza di Zerocalcare: «Lui non c'è, ma la sua casa editrice sì. Anche per i giudici del tribunale morale della sinistra "pecunia non olet"»
La prima giornata di “Più libri più liberi” è stata un successo per Passaggio al Bosco, il cui stand è stato molto visitato. Non che il clima fosse totalmente disteso: la sorveglianza privata era rafforzata e c’è stato qualche tentativo di provocazione, ma è finito diluito dalla curiosità di chi allo stand si avvicinava per scrutarne l’offerta, additata come impresentabile dalla “compagnia dei censori” che avrebbe voluto mettere al bando la casa editrice.
La “compagnia dei censori” migliore sponsor per Passaggio al bosco
Non sono mancati poi gesti di vicinanza e solidarietà e persone che hanno immortalato l’acquisto del libro in una foto, la cui destinazione più probabile appare quella dei social: una risposta alla grancassa del bavaglio. «Questa polemica gli ha fatto pubblicità», ha detto il segretario dell’Ugl, Francesco Paolo Capone che, presente alla fiera fin dal mattino per lo stand delle edizioni sindacali, è stato tra quanti hanno fatto un salto da Passaggio al Bosco. «Ognuno è nella libertà di presentare la propria attività editoriale in un salone importante come questo di Roma. Non vorremmo che lo slogan del salone fosse “meno libri più liberi”», ha detto, definendo strumentali le polemiche contro la casa editrice.
Zerocalcare dà forfait, la sua casa editrice fa “affari”
Un passaggio allo stand lo ha fatto anche il deputato e presidente romano di FdI, Marco Perissa, che ha ironizzato sull’assenza di Zerocalcare, al secolo Michele Rech, sottolineando che il forfait del fumettista non è stato corrisposto dalla sua casa editrice, la Bao Publishing, che «continuerà a vendere i suoi libri in uno stand a pochi passi da quello della casa editrice Passaggio al bosco». «Anche per i giudici del tribunale morale della sinistra “Pecunia non olet”», ha aggiunto Perissa, scherzando sul fatto che «Zerocalcare il prossimo fumetto dovrebbe intitolarlo “Lezioni di ipocrisia”».
Il doppiopesismo tra Passaggio al bosco e Red Star Press
Sulle polemiche di questi giorni è tornato anche il presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, che dai microfoni di Radio Radio ha lodato la posizione assunta dall’Aie, l’Associazione italiana editori, contro ogni forma di censura. «Da sempre pensiamo che tutti gli editori debbano avere la stessa possibilità di partecipare a Fiere come questa», ha aggiunto, sottolineando che «stupisce, in ogni caso, che un discorso analogo non sia stato fatto con case editrici come Red Star Press, che ha firmato l’appello contro Passaggio al Bosco e che da anni è presente alla rassegna annoverando nel proprio catalogo saggi elogiativi del modello sovietico, della dittatura di Mao, delle Brigate Rosse, definite nella presentazione di una loro pubblicazione sul tema come “principale organizzazione rivoluzionaria italiana”, e di terroristi del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, formazione marxista che l’Unione Europea ha inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche, e appartenenti al gruppo di Carlos Lo Sciacallo. Per non parlare di tutte le recenti pubblicazioni che ha fatto sul conflitto russo-ucraino, alimentando la propaganda e la disinformazione putiniana».
I guai di una sinistra che dimentica la lezione di Pietro Nenni
Un rappresentante di Red Star Press però, parlando con i giornalisti, ha detto che «il corpo estraneo sono quelli di Passaggio al bosco». E, insomma, tutta la sinistra è paese e il vizio del doppiopesismo abita allegramente tanto tra gli istituzionali quanto tra i “rivoluzionari”. Un collante buono per tutte le occasioni e per tutte le posture, proprio come l’antifascismo che ha dato il via a questa grancassa e che è stato rivendicato dalla presidente di “Più libri”, Annamaria Malato, anche per la kermesse: «Questa fiera è profondamente antifascista», ha detto prima di passare il microfono a Christian Raimo, un altro firmatario dell’appello contro Passaggio al bosco, il quale comunque ha voluto dimostrare che le parafrasi di Pietro Nenni restano sempre un evergreen. In questo caso nella declinazione “gareggiando a fare l’antifascista troverai sempre uno più antifascista che ti dà lezioni di antifascismo”. «Concedere oggi un metro a un nazista vuol dire che tra tre anni avrà 5, 10 metri», ha detto lo scrittore battibeccando con gli organizzatori. Il presidente dell’Aie, Innocenzo Cipolletta, che da subito aveva collocato l’Associazione su un fermo no alle censure, gli ha dato un’ideale pacca sulla spalla: «Condividiamo alcune tue preoccupazioni, ci penseremo».
Giuli: «Contestare, dibattere, discutere, ma mai rinunciare alla battaglia delle idee»
«Contestare, dibattere, discutere, ma mai rinunciare alla battaglia delle idee», sono state poi le parole del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, intervenuto alla rassegna. Rispondendo alle domande dei giornalisti sulla scelta zerocalcaresca del sindaco di Roma Roberto Gualtieri di non presenziare all’inaugurazione, il ministro si è limitato a dire che «ha fatto la sua scelta, io la penso come il padrone di casa dell’Aie è meglio contestare piuttosto che censurare o addirittura assentarsi. Dopodiché rispetto le scelte di chiunque, se c’è chi ritiene inabitabile la Nuvola oggi è una sua scelta. Non la condivido, però la rispetto».