Il Santo Natale
Ad Atreju il presepe si fa come si deve: niente statuine woke e volti censurati negli stand artigianali (video)
L’atmosfera natalizia di Atreju si è fatta sentire sotto diversi aspetti. Tra gli orsetti giganti vestiti da Babbo natale la stella cometa, spuntano gli stand che vendono le miniature per decorare il presepe natalizio, ormai al centro del dibattito dopo quanto accaduto a Senigallia. Proprio nella città marchigiana, a Piazza Roma è stato esposta un’opera che presenta due donne al posto di Maria e San Giuseppe. Ma non solo, perché a Bruxelles è stato esposto anche un presepe con i volti di Maria, Giuseppe e Gesù bambino con i volti travisati. Nell’epoca del politicamente corretto, questi scenari fanno pensare a una volontaria distorsione della tradizione cristiana o a un tentativo di ridimensionare l’importanza delle festività cristiani. Ma a Castel Sant’Angelo c’è chi non teme la censura e infatti gli artigiani espongono le statuette con i volti ben visibili, decorandoli in base al ruolo che hanno nell’esposizione natalizia.
Ad Atreju il presepe si fa come si deve: negli stand sculture non woke
Insomma, la festa dei conservatori si è distinta per il sostegno alla tradizione cristiana, in un’epoca in cui anche montare il presepe può diventare un gesto rivoluzionario a fronte della censura. Oltre ai personaggi in ceramica, gli artigiani hanno esposto diverse costruzioni che compongono la sequenza della nascita di Gesù. Tra i tanti oggetti in vendita, per chi magari non ha tempo per allestire il presepe, ce ne sono alcuni già composti in miniatura e raffiguranti la scena della nascita del profeta nella mangiatoia di Betlemme. Chiaramente, nessuno di questi oggetti ha riferimenti che rimandano ai dogmi arcobaleno, com’è logico che sia.