Strabismo progressista
A “Più libri, più liberi” anche la coop rossa che vende magliette con i mitra. Ma nessuno protesta
La libertà di stampa e di pensiero è sacra. Tanto più in una fiera libraria dal titolo emblematico “Più libri, più liberi”, come quella che si terrà a Roma dal 4 all’8 dicembre. Ben vengano tutti: case editrici piccole e grandi dalle ispirazioni più diverse. Ben vengano provocazioni culturali e insolenze. Benissimo quindi anche lo stand di Red Star Press, la cooperativa editoriale che non brilla per tolleranza.
Red Star Press alla rassegna “Più libri, più liberi”
Quello che balza agli occhi però è un certo strabismo da quelle parti. I compagni cresciuti a Marx, Mao e Stalin di Red Star Press, che producono una colorata collana di t-shirt inneggiante alla rivoluzione e alla lotta armata, sono gli stessi che vorrebbero mettere al bando la casa editrice fiorentina Passaggio al bosco, accusata di revisionismo fascista-nazista. La cooperativa rossa compare tra i firmatari della mozione di censura, un’iniziativa partita dall’ex parlamentare dem Emanuele Fiano, che sulla propria pelle ha conosciuto la discriminazione. Ma tant’è, è partito arma in resta per la crociata.
La mozione di bavaglio a Passaggio al Bosco
Alla richiesta di bavaglio si è unita tutta l’intelligenza progressista (attori, sedicenti intellettuali, editori) che ha scritto all’Associazione italiana editori per cacciare ‘democraticamente’ dalla kermesse il pericoloso mostro nero. “Da autrici, autori, case editrici, e naturalmente persone che frequentano le manifestazioni culturali di questo paese, siamo rimasti sorpresi nello scoprire che, tra gli stand della fiera della piccola e media editoria Più Libri Più Liberi, quest’anno abbia trovato spazio Passaggio al Bosco, casa editrice il cui catalogo si basa in larga parte sull’esaltazione di esperienze e figure fondanti del pantheon nazifascista e antisemita», si legge nella lettera. Per la cronaca trattasi di un editore non conforme al pensiero dominante, politicamente scorretto, che vanta oltre 300 titoli e 20 collane degli argomenti storici più vari. Tanto è vero che l’Aie ha respinto al mittente la richiesta.
I libri di destra no e le magliette con la molotov sì?
Ora il punto è perché la casa editrice diretta da Marco Scatarzi non sarebbe degna di partecipare alla kermesse libraria e invece può tranquillamente esporre le sue t shirt inneggianti alle molotov la Red Star Press. Loro ci saranno, senza che nessuno abbia espresso un pizzico di perplessità. E riproporranno i giganti della politica con le collane “Libretti rossi” e le “Fionde”. Basta passare in rassegna il catalogo delle magliette per scoprire che non si tratta proprio di roba tranquillizzante per la tenuta democratica alla quale tengono tanto i progressisti di casa nostra.
La carrellata di t-shirt che inneggiano alla lotta armata
In ordine sparso troviamo quella con la scritta Bella Ciao su campo rosso con l’immagine di una donna che imbraccia un mitra, quella nera con l’immagine di una bottiglietta di Campari-molotov e la scritta “Altro che “tirare a campari”… meglio (dopo averli bevuti) tirarli i campari!”. Ma c’è anche quella con la scritta “Fedeli alla tribù” e l’immagine di una P38. E ancora la t-shirt rosa con il profilo di Barbie che “odia i poliziotti”. Tutte a prezzo popolare, a meno di venti euro puoi vestirti da rivoluzionario. Loro – si legge sul sito – pensano ciò che sono e stampano ciò che pensano. Chapeau. Nel nome della libertà saranno presenti alla rassegna “Più libri, più liberi” ma che lascino stare chi pubblica libri e fa cultura. Anche se non di loro gradimento. Si chiama dialogo, confronto, democrazia.