Carrellata di incongruenze
Zohran Mamdani, l’idolo ambiguo della sinistra tra cancel culture, woke, Lgbt e vicinanza all’islam radicale
L’elezione di Zohran Mamdani a sindaco di New York ha mandato in visibilio la sinistra italiana. Da tempo cercavano un nuovo idolo progressista, dopo i vari Tsipras, Zapatero, Sanchez e Obama. Il primo cittadino della Grande mela è islamico e fervente sostenitore delle tesi marxiste: insomma, un trinariciuto così, per dirla come Giovannino Guareschi, non si vedeva da anni. Ma ciò che fa più scalpore è il suo impegno nella cancel culture, come dimostra uno suo vecchio post sui social contro una statua di Cristoforo Colombo. Nell’immagine, datata 18 giugno 2020, si intravede una mano che fa il dito medio all’esploratore italiano e la didascalia “Buttala giù” (Take it down ndr). Forse pensava che con il passare del tempo qualcuno se ne sarebbe dimenticato, ma non è stato così. A riportare alla luce il vecchio post è stato Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia-Ecr al Parlamento europeo.
Mamdani tra cancel culture, woke e scivoloni sull’Lgbt: ecco le gaffe del sindaco di New York
A maggio del 2025, Mamdani aveva promesso che, se fosse stato eletto, avrebbe approvato un piano per difendere le persone Lgbt. Ma la tournée arcobaleno di Mamdani non finisce qui, perché il 28 giugno del 2025 ha pubblicato un post che lo ritrae al gay pride di New York. In quell’occasione stava sventolando la bandiera dei trans, con i colori rosa, azzurro e bianco. Eppure, come ha riportato il New York post, il 5 ottobre dello stesso anno si è fatto immortalare in una foto con Rebecca Kadaga, un funzionario ugandese noto per aver richiesto il carcere a vita per gli omosessuali. Insomma, tutto fa pensare che la vicinanza del sindaco newyorkese con la società arcobaleno sia un’operazione di facciata. O magari crede veramente nel woke e non conosceva la persona con cui si stava facendo fotografare. Un dettaglio che uno come lui, così attento alle esigenze dei gay, avrebbe dovuto conoscere.
Il lavaggio del cervello in salsa arcobaleno, pro-Pal e islamica
Zohran Mamdani sembra un sindaco ambiguo, che sta cercando di coniugare l’Islam, il supporto alla causa palestinese e le politiche arcobaleno, come dimostra il suo programma elettorale. “New York City deve essere un rifugio per le persone Lgbt, ma le istituzioni private nella nostra città hanno già iniziato a capitolare con l’assalto di Trump ai diritti trans“, aveva scritto su Instagram tempo fa. In passato, il neoeletto sindaco si è fatto fotografare con il controverso imam newyorkese Siraj Wahajj, che ha spiegato come la legge americana “non sarà mai accettabile dai musulmani”.
Per concludere, Mamdani è stato anche appoggiato dall’attivista pro-Pal Linda Sarsour, convinta che “non si può essere femminista e sionista allo stesso tempo”. Insomma, il rancore della donna contro gli ebrei sembra piuttosto evidente. Per non parlare dei suoi avvertimenti poco cordiali al nuovo sindaco di New York: “Non gli permetterò di fare quel che diavolo vuole quando arriverà al municipio”. Suona più come una minaccia, ma rende l’idea degli alleati di cui si è circondato Mamdani, nuova icona dei democratici americani e non solo.