Scatta l'emergenza
“Venite tutti a L’Aquila”: migranti in fuga dal Pakistan seguono un video TikTok e affollano le strade del capoluogo abruzzese
Il sindaco di Fratelli d'Italia, Pierluigi Biondi, parla di "costante contatto con prefettura e forze dell’ordine"e ribadisce: "Questa città non può diventare il ricettacolo dei flussi di tutto il Paese. L'accoglienza deve basarsi su serietà, verità e coordinamento istituzionale, così come sempre avvenuto nella nostra città"
La nuova “terra promessa” per centinaia di migranti in fuga da Pakistan e Afghanistan non è una metropoli del Nord o un porto del Sud, ma un punto incastonato tra le montagne d’Abruzzo. È L’Aquila, il capoluogo che in poche settimane si è trasformato, suo malgrado, in meta virale su TikTok. Tutto nasce da un video, in lingua pashtu, dove un giovane influencer spiega come entrare in Italia e chiedere asilo politico. A un certo punto, tra le destinazioni consigliate, compare proprio L’Aquila: una città “tranquilla e sicura” per avviare la domanda di protezione internazionale. Questo è bastato perché il messaggio, rilanciato e condiviso, si diffondesse in modo incontrollato.
La città travolta da un flusso imprevisto
All’alba, davanti ai cancelli della Prefettura, si formano così code di giovani uomini con zaini consunti e giubbotti troppo leggeri per l’inverno, come riporta Il Messaggero, primo a fare luce sul caso. Hanno passato la notte su panchine o sotto le pensiline dei bus, in attesa di registrarsi come richiedenti asilo. Non è più un episodio isolato: la scena si ripete ogni giorno, segno di un flusso costante e crescente.
La prima emergenza è esplosa settimane fa, quando venticinque migranti, giunti dalla rotta balcanica e poi passati per Trieste, si sono accampati davanti al Palazzo del Governo. Le strutture d’accoglienza erano già sature: nessun posto, nessun tetto. Nei giorni successivi il numero è salito a quarantaquattro. Solo un intervento d’urgenza ha consentito il trasferimento tra Marche e Calabria. Ma la tregua è durata poco: nuovi arrivi, spinti dal passaparola digitale, hanno riportato la pressione al punto di rottura.
Accoglienza al collasso
Le associazioni di volontariato parlano di mense piene, letti insufficienti e una rete solidale ormai al limite. Chi prova ad aiutare agisce come può: qualcuno distribuisce coperte, altri pensano di allestire tende nei cortili. Due sere fa la situazione è diventata insostenibile. Il prefetto Giancarlo Di Vincenzo ha convocato d’urgenza un vertice con le forze dell’ordine e l’amministrazione comunale.
«Quanto accaduto, con un nuovo gruppo di 25 migranti assiepato davanti alla Prefettura, rappresenta un’anomalia», ha dichiarato il sindaco di Fratelli d’Italia Pierluigi Biondi. «L’amministrazione è in costante contatto con prefettura e forze dell’ordine e la linea adottata è ferma e condivisa. Non ci sono al momento strutture comunali disponibili a ospitare i migranti e quelle di accoglienza ordinaria risultano al completo. L’Aquila non può diventare il ricettacolo dei flussi di tutto il Paese. L’accoglienza deve basarsi su serietà, verità e coordinamento istituzionale, così come sempre avvenuto nella nostra città».
Lo scontro politico
Il primo cittadino ha poi ribadito con toni ancora più decisi: «L’Aquila è, e resta, una città accogliente, solidale, capace di integrare nel proprio tessuto sociale comunità straniere da ogni parte del mondo. Tuttavia,— ha aggiunto l’esponente di FdI non possiamo tollerare che l’accoglienza venga gestita in modo opaco, improvvisato o, peggio, strumentale».
TikTok, il nuovo passaparola dei flussi
Dietro il caso aquilano si nasconde un fenomeno più ampio e insidioso: l’accoglienza svenduta via social. Su TikTok e altre piattaforme si moltiplicano i video che spiegano percorsi, documenti e “consigli utili” per chi sogna l’Europa. L’Aquila è diventata improvvisamente un nome ricorrente, quasi un simbolo di accesso agevole al sistema d’asilo italiano. È l’effetto collaterale di una comunicazione senza filtri, dove le informazioni — vere o distorte — corrono veloci e senza freno.