Né con, né senza
Ucraina, no a giochi di sponda. Meloni con nettezza: l’Italia pronta a lavorare con Ue e Usa per una pace giusta
A margine del G20 in corso a Johannesburg la premier, affrontando il file della guerra scatenata da Mosca e il piano di pace americano, condanna l'aggressione russa ma rifiuta il solito giochino del tirare per la giacca, agendo da protagonista paritario con Usa e Ue per tutelare l'interesse di Kiev e rilanciare il ruolo di Roma
A Johannesburg, a margine del G20, tornando a condannare «l’ingiustificata guerra di aggressione russa contro l’Ucraina». Mentre gli Usa rilanciano il loro piano, e i leader europei intensificano la tessitura diplomatica per la pace a Kiev, il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, ribadisce la sua posizione con la consueta fermezza e lucidità strategica: «Voglio dire che l’Italia è pronta a lavorare con i suoi partner europei e americani per raggiungere una pace giusta, così come l’Italia sta già contribuendo in Medio Oriente per consolidare un risultato che è fragile ma comunque molto importante», ribadisce con nettezza la premier, sgomberando il campo da equivoci, retroscena strumentali e forzature demagogiche instancabilmente messe in capo dalle opposizioni.
Ucraina, la linea Meloni e dell’Italia: né con, né senza
E allora, Giorgia Meloni lo ribadisce tra le righe, e al di là di ogni ragionevole (o meno) dubbio diplomatico: basta con la vecchia logica del “tirare per la giacchetta”. L’Italia col governo di centrodestra non è né appendice, né pedina di manovra. Con la premier che, condannando senza esitazioni l’ingiustificata aggressione russa, continua a porsi come garante di una «pace giusta» e sostenibile: un concetto ben più solido e duraturo dei semplici armistizi affrettati. Non per niente, l’attivismo diplomatico di Roma, testimoniato dagli ultimi incontri con von der Leyen e Costa, non è segno di subalternità. Ma di un’azione da protagonista paritario all’interno dell’asse occidentale.
Kiev, proseguono i contatti a margine del G20
Insomma, la posizione italiana è chiara: lavorare con i partner europei e americani non significa uniformarsi, ma esercitare la propria influenza per un risultato che sia nel pieno interesse e rispondente a esigenze di sicurezza nazionale. Così, a margine del G20 in Sudafrica proseguono gli sforzi diplomatici sul piano di pace per l’Ucraina. Ieri pomeriggio, spiegano fonti Ue, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa hanno avuto una telefonata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Più tardi, hanno incontrato la premier Giorgia Meloni: l’incontro è avvenuto in tarda serata. E questa mattina von der Leyen e Costa hanno avuto un incontro con il presidente francese Emmanuel Macron.
Ucraina, Meloni ha visto von der Leyen e Costa
Non solo. Nel corso della giornata Costa ha invitato alcuni leader a una riunione per discutere i prossimi passi riguardo all’Ucraina e inviterà, inoltre, tutti i 27 leader dell’Ue a un incontro sull’Ucraina a margine del summit Ue-Ua in Angola. Un lavoro su cui la premier innesta la linea ferma del governo italiano, coerente in ogni ambito di politica estera e interna, e tesa a dimostrare che l’esecutivo, anche in politica internazionale, ha superato la retorica del “né con l’uno né con l’altro”, per approdare a un “solo e sempre con l’Italia”. L’obiettivo non è fare “cordata” per partito preso. Ma costruire una soluzione in Ucraina, come altrove, che sia sostenibile e che non penalizzi nessuno. Una linea che conferma Meloni come l’unica leader capace di coniugare il solido schieramento atlantico con una visione pragmatica del futuro europeo.