Nuovi equilibri
Smacco Ue alla sinistra anti-italiana: il Parlamento dice no alla missione per “processare” il nostro Paese
La conferenza dei capigruppo dell'Eurocamera ha detto no a una delegazione per verificare lo stato di diritto in Italia: Pd e M5s impazziscono. Procaccini: «Per le sinistre non è più facile come un tempo utilizzare le missioni parlamentari all'estero per fini politici»
È fallito il tentativo della solita sinistra anti-italiana di creare un caso contro il nostro Paese avvalendosi della copertura istituzionale del Parlamento europeo: la conferenza dei capigruppo dell’Eurocamera ha detto no alla richiesta di svolgere una missione in Italia per verificare lo stato di diritto, che avrebbe dovuto riguardare temi come la libertà di stampa. la giustizia e i diritti Lgbt. La missione era stata proposta dal gruppo di monitoraggio della Commissione Libe (Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni), con un accordo di massima tra Socialisti, The Left, Ppe e Renew. Alla fine, però, la capigruppo ha votato diversamente: i Popolari hanno fatto squadra con Conservatori, Patrioti ed Europa delle Nazioni sovrane e la missione non è passata. Un doppio smacco per la sinistra italiana ed europea: la prima ha visto fallire il suo tentativo di brandire una clava contro il governo Meloni ed entrambe devono prendere atto del fatto che il Parlamento europeo non è più un’istituzione che possono piegare come vogliono ai loro fini politici.
La sinistra anti-italiana resta delusa e grida allo scandalo
In prima fila a gridare allo scandalo c’è il M5s, che a Strasburgo sta con The Left. «Vogliono mettere una museruola sulla progressiva contrazione in Italia dell’indipendenza della stampa, della magistratura e delle libertà civili, sociali e democratiche», ha detto l’eurodeputato pentastellato Gaetano Pedullà, che ha letto la vicenda come uno scambio al ribasso tra destra e popolari, facendo riferimento anche un retroscena di Politico.eu sui nuovi equilibri interni al Parlamento europeo. Al coro M5S, dall’Italia, hanno partecipato anche il senatore Pietro Lorefice, per il quale «bloccare la missione sullo stato di diritto in Italia è una vergogna politica», e la presidente della Vigilanza Rai, Barbara Floridia, che ha parlato di «fatto gravissimo». E giù a chiedere il M5S come il Pd, con il capodelegazione all’Europarlamento Nicola Zingaretti, di cosa abbiano paura o cosa abbiano da nascondere Meloni, la destra e chi più ne ha più ne metta.
Lupi: «Grave è la richiesta di missione Ue in Italia, non che sia stata bloccata»
A ricordare che la vicenda va letta ribaltando i termini è stato il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi. A essere «grave», ha spiegato, è il fatto che «qualcuno al Parlamento europeo abbia proposto una missione in Italia per verificare lo Stato di diritto, la libertà di stampa e la giustizia, peraltro a ridosso di un referendum, non che la missione sia stata bloccata». «Quello di screditare l’Italia all’estero è un antico vizio della sinistra, che pur di attaccare il governo non esita a danneggiare il nostro Paese: il Partito popolare europeo – ha concluso Lupi – ha fatto benissimo ad opporsi».
Procaccini: «Le sinistre usavano le missioni per fini politici: ora è più difficile»
È stato poi il copresidente di Ecr, Nicola Procaccini, a sottolineare l’altro elemento che brucia particolarmente a sinistra. «La Conferenza dei Capigruppo dell’Eurocamera ha dimostrato che oggi per le sinistre non è più facile come un tempo utilizzare le missioni parlamentari all’estero per fini politici», ha chiarito l’esponente di FdI, ricordando «l’uso strumentale e politico» fatto dalle sinistre delle missioni sullo stato di diritto sino ad oggi e chiarendo che «ora che le maggioranze sono cambiate la questione gli si è ribaltata contro».