Giustizia
Referendum, il sondaggio che annichilisce toghe rosse e sinistra: i “sì” in vantaggio di oltre dieci punti
Pessime notizie per il partito trasversale del “n0” alla riforma della giustizia targata Nordio. Gli italiani sembrano aver preso atto della necessità di un forte cambiamento nel sistema della magistratura dilaniato dalle correnti e dai grumi di potere, con buona pace della sinistra e delle cosiddette toghe, più o meno rosse. La sondaggista più autorevole del panorama politico, Alessandra Ghisleri, oggi sulla Stampa parla di un divario, in favore dei “sì” al referendum, tra i dieci e i quindici punti, quando mancano almeno otto mesi alla consultazione popolare.
Referendum sulla giustizia, il “sì” domina tra gli italiani
Secondo l’ultima rilevazione condotta da Only Numbers, il fronte del “Sì” (38,9%) supera ampiamente quello del “No” (28,9%) di dieci punti percentuali. “Se ci si concede un semplice esercizio aritmetico, limitando l’analisi ai soli voti validi in un’ipotetica proiezione elettorale, il divario apparirebbe ancora più marcato: 57,0% contro 43,0%”, scrive la sondaggista. L’unica incognita resta quella dell’astensionismo. Il 78.8% degli elettori dei partiti di maggioranza si dice pronto a confermare la riforma, mentre tra le opposizioni il 60,8% voterebbe per il “No”. Tuttavia, il 17,7% degli elettori di opposizione sostiene la proposta del governo. Il 48,0% dei cittadini intervistati afferma di sentirsi informato sui contenuti della riforma, mentre il 52,0% ammette di non conoscerne i dettagli. “È un elemento rilevante, perché lascia intendere che la battaglia referendaria si giocherà più sulle narrazioni che sui contenuti. Il dibattito pubblico rischia quindi di polarizzarsi su slogan contrapposti – “una giustizia più giusta” da un lato, “un attacco all’indipendenza dei magistrati” dall’altro – più che su una reale comprensione della portata istituzionale della riforma”, spiega ancora la Ghisleri su “La Stampa“.
Secondo il sondaggio Only Numbers, quasi un italiano su due (48,7%) ritiene che Giorgia Meloni non dovrebbe dimettersi in caso di bocciatura del referendum. Una posizione condivisa dall’86,9% degli elettori dei partiti di maggioranza. Al contrario, il 62,3% degli elettori delle opposizioni ritiene che, in caso di vittoria del “No”, il Presidente del Consiglio dovrebbe fare un passo indietro.