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Pasquale Tridico

Come anticipato dal Secolo

Prendi i voti e scappa: Pasquale Tridico sceglie Strasburgo e lascia la Calabria dopo la sconfitta elettorale

Il pentastellato ex presidente dell'Inps non guiderà l'opposizione. Una scelta che in realtà era già scontata dopo il 6 ottobre scorso

Politica - di Stefania Davide - 25 Novembre 2025 alle 17:42

Lo avevamo scritto il giorno stesso delle elezioni regionali, mentre lui tergiversava e diceva che avrebbe deciso in seguito: Pasquale Tridico, l’europarlamentare dei Cinquestelle, sconfitto da Roberto Occhiuto il 5 e 6 ottobre scorsi, sceglie di rimanere al parlamento europeo e lascia il Consiglio regionale della Calabria. La decisione è stata formalizzata stamani.

Il suo seggio rimane al M5S

Tridico, sconfitto nettamente in una competizione in cui comunque era quasi impossibile vincere, lascerà il suo posto ad Elisabetta Barbuto, sempre dei Cinquestelle. L’ex presidente dell’Inps, nativo della provincia di Cosenza, aveva partecipato alle prime due riunioni dell’Assemblea regionale promettendo di voler organizzare e coordinare l’opposizione prima di assumere una decisione che appariva, invece, già scontata.

Una prassi sbagliata

Sarebbe bastato dirlo prima e con chiarezza agli elettori, ma Tridico ha tergiversato, ha glissato, sapendo già da prima che difficilmente avrebbe lasciato il Parlamento europeo. Una prassi consolidata e sbagliata quella di condurre una campagna elettorale in un posto e rimanere in un altro che da noi ha poche eccezioni.

“Aumenteremo gli stipendi con Conte”

La passione per le promesse elettorali non manca al professore calabrese. Che oggi ha diffuso una dichiarazione sull’aumento degli stipendi che avverrebbe in un ipotetico, futuro governo Conte: “Il Movimento 5 Stelle apre il cantiere del programma di governo. L’iniziativa del nostro Presidente Giuseppe Conte mira non solo a farci trovare pronti con proposte e idee l’Italia del domani, ma anche ad ampliare gli spazi di partecipazione alla vita politica in un periodo di grande disaffezione e astensionismo. Porteremo con grande entusiasmo il nostro contributo a questo cantiere mettendo in cima alle priorità i temi della sanità, degli stipendi troppo bassi e la riforma della contrattazione collettiva che oggi non funziona a garantire un adeguato livello dei salari. Ancora oggi l’Eurostat ci ricorda che l’Italia, assieme alla Grecia, sia l’unico Paese europeo il cui reddito reale delle famiglie sia calato negli ultimi venti anni”. Ipse dixit.

 

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di Stefania Davide - 25 Novembre 2025